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Una veglia per le vittime della strage di Orlando, in Florida (Drew Angerer/Getty Images)
Una veglia per le vittime della strage di Orlando, in Florida (Drew Angerer/Getty Images)

Gli Stati Uniti sono ancora sotto shock per la terribile strage di Orlando, in Florida, in cui hanno perso la vita 50 persone, mentre altre 53 sono rimaste ferite, durante una sparatoria nel locale frequentato da omosessuali Pulse. A scatenare l’inferno è stato Omar Mateen, un trentenne americano di origine afghana che lavorava come vigilante, conosciuto per essere violento e omofobo. Non è ancora chiaro se l’attentato sia dovuto solo alla natura violenta dell’uomo o abbia una matrice nell’estremismo islamico. Nella serata di domenica è arrivata la rivendicazione dello Stato islamico, ma pare che Mateen non avesse contatti con i jihadisti, In ogni caso si tratta di un lupo solitario. Il trentenne aveva studiato tutto con cura prima di fare irruzione nel locale armato di fucile automatico e pistola, nel frattempo la polizia ha indagato altre persone che potrebbero averlo aiutato. E’ tornato ancora una volta al centro delle polemiche il dibattito sulle armi facili. Perché un uomo così violento, oltretutto già controllato dall’Fbi, disponeva liberamente di armi?

Secondo il presidente Barack Obama non ci sono prove dirette che il killer sia stato guidato da estremisti islamici o facesse parte di un progetto più ampio. Obama ha affermato che l’autore della strage sembra sia stato ispirato dall’informazione estremista disseminata in internet, in modo simile agli autori della strage di San Bernardino, quindi si tratterebbe piuttosto di un estremismo cresciuto entro i confini statunitensi. Obama ha poi sottolineato che l’autore della strage ha agito dopo aver acquistato un tipo armi “non difficili da ottenere”. A fare eco ad Obama, anche la candidata democratica alle presidenziali, Hillay Clinton, che ha detto: “Se l’Fbi è sulle tue tracce non dovrebbe essere possibile che tu possa acquistare delle armi senza che nessuno ti chieda nulla“. “Fermare i lupi solitari sarà la mia priorità numero uno”, ha aggiunto. Dal canto suo l’altro candidato alle presidenziali, Donald Trump, non ha perso occasione per strumentalizzare la tragedia, rilanciando il bando per i musulmani dagli Stati Uniti e chiedendo al contrario una maggiore circolazione delle armi. Intanto, l’America si interroga, mentre commemora le vittime con veglie e raduni pubblici.

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