Allattamento al seno: ecco tutte le risposte per le future mamme!

L’allattamento al seno comporta tanti benefici, sia per la mamma, che per il bebè. Il Ministero della Salute ha pubblicato un nuovo opuscolo il 12 maggio 2016 dedicato proprio all’allattamento al seno. Gli argomenti sono:

  • Benefici per mamma e bebè
  • Strategie di allattamento al seno
  • Riduzione di rischi e problemi al seno
  • Diritti della donna che allatta
  • Consigli sullo stile di vita
  • Esperti a cui rivolgersi in caso di problemi

Un approfondimento è doveroso, soprattutto per le future mamma in attesa del loro primo figlio.

Allattamento al seno: oro puro!

Breastfeeding baby

Durante la gravidanza si crea un rapporto intimo tra mamma e bambino e l’allattamento non è altro che una prosecuzione fisiologica di questo rapporto. Il legame diventa ancora più intenso. Il seno non è soltanto nutrimento per il bambino, ma è calore, sicurezza, benessere, protezione, conforto.

Il latte materno rappresenta l’alimento più naturale per il bebè ed è l’unico che gli permette di raggiungere il suo massimo potenziale biologico.

Il latte della mamma aiuta lo sviluppo fisiologico della bocca, riduce il rischio di infezioni respiratorie e urinarie, diarrea, otiti, allergie, asma, morte in culla (SIDS), diabete, obesità, leucemie nell’infanzia.

Allattare fa bene anche alla mamma perché aiuta a perdere i chili di troppo durante la gravidanza, riduce il sanguinamento post-partum, riduce anche il rischio di anemia, alcune forme di tumore alla mammella, all’endometrio, all’ovaio e anche malattie cardiocircolatorie.

Il latte materno è sempre pronto, ha la giusta temperatura e varia per rispondere ai bisogni del bambino, ma soprattutto è gratis.

Lungi dall’affermare che l’allattamento al seno è una passeggiata, ma basta cominciare bene per farlo serenamente. Importante è attaccare il bambino appena possibile dopo la nascita. Le linee guida vogliono che per iniziare bene bisognerebbe praticarlo così: Appoggiare il bambino, nudo e coperto sulla schiena da un telo, a pancia in giù sul petto della mamma (che dev’essere nudo, basta tener aperta la camicia), in modo che sia bocca che naso del bebè siano liberi per respirare. Questo contatto, pelle a pelle, aiuta a conoscersi meglio fin da subito, aiuta la mamma a conquistare sicurezza e a sentirsi rilassata e ciò rasserena anche il bambino, la cui temperatura, battito cardiaco e respirazione si stabilizzano favorendo la produzione del latte, ma anche l’attacco del piccolo al seno.

Ogni mamma deciderà in che posizione allattare, l’importante è tener sempre conto che il bambino deve avere un attacco profondo, prendendo in bocca non solo il capezzolo, ma anche un abbondante parte dell’areola. Questo riduce il rischio di ragadi. La posizione per favorire “l’apprendimento” del bambino nel poppare è quella di mettersi “semi-reclinata”, né del tutto sdraiata, né del tutto seduta). La schiena della mamma deve essere ben sostenuta e rilassata. Il bambino, poi, va adagiato a pancia in giù, nella zona che va dall’addome al torace. Attenzione a tener libere le vie aeree del bambino, deve stare appoggiato sulla guancia e che il resto del corpo sia a stretto contatto con quello della mamma.

Se allattare al seno è doloroso e fastidioso? L’articolo continua alla pagina successiva!

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