Antibioticoresistenza! Scoperto il primo caso in America. E’ allarme mondiale!

Gail Cassel, mibrobiologo e medico dell’Harvard Medical School ha affermato “E’ una situazione pericolosa e potrebbe diffondersi rapidamente, anche in un ambiente come quello dell’ospedale, se non riusciremo ad arginare la situazione in fretta. E’ importante capitre come la paziente si è infettata”.

Quello che si sa della 49enne è che non ha viaggiato nei cinque mesi precedenti alla scoperta, ma sullo stato di salute non si hanno informazioni. L’antibioticoresistenza dunque è una realtà che dovrà essere affrontata e di cui se n’è parlato anche nel rapporto “Review on Antimicrobial Resistance”, diffuso su volere del premier David Cameron a metà del 2014.

E-coli3Secondo questo report, nel 2050 le infezioni per cui non ci saranno farmaci potrebbero portare alla morte circa 10 milioni di persone: una ogni tre secondi.

Il New York Times asserisce che la donna sta bene. Il governatore dello stato dove vive la 49enne, Tom Wolf ha iniziato subito a collaborare con il Centers for disease control and prevention (Cdc) e con il dipartimento della difesa per coordinare una risposta appropriata e collaborativa. La promessa di Wolf: “Le azioni necessarie per fare in modo che il caso non diventi un problema diffuso con conseguenze potenzialmente serie”.

E’ una collaborazione a larga scala, poiché il Cdc sta lavorando anche con le autorità della sanità dello stato, per individuare nelle risposte della paziente e dei suoi familiari come abbia fatto a contrarre il batterio. La speranza è quella di capire se anche altre persone ne sono affette e ne sono portatori.

In Europa invece?

Annalisa Pantosti, dirigente di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità ha detto . “La particolarità del gene mcr-1, identificato la prima volta in Cina sugli animali, è che stando su un plasmide può diffondersi rapidamente. Quello identificato negli Stati Uniti è collegato a un ceppo resistente a tutti gli antibiotici, e quindi grazie al gene mcr-1 anche allacolistina, considerata l’ultimissima risorsa. Questo stesso gene mcr-1 è stato individuato anche in Europa e in Italia, ma non era presente su ceppi  caratterizzati da questa antibioticoresistenza estrema”.

Non essendo stata all’estero la 49enne, ci si chiede cos’è accaduto, come si sia infettata. La Pantosti ha continuato dicendo “Non è chiaro come mai si sia ammalata, i colleghi americani non escludono  che il contagio possa essere avvenuto tramite gli alimenti”.

E in Italia, cosa succede?

L’antibioticoresistenza coinvolge anche il nostro paese, e la dirigente conclude così “In Italia abbiamo purtroppo frequentemente ceppi di un altro batterio, la Klebsiella,  resistenti a tutto, compresa la colistina, ma i meccanismi sono diversi rispetto a quanto successo negli Stati Uniti. La situazione è grave anche nel nostro paese, dove la mortalità per questi ceppi resistenti a tutto può arrivare al 50%”.

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