Biagio Antonacci assolto dall’accusa di evasione fiscale

Biagio Antonacci è stato assolto dall’accusa di evasione fiscale. La notizia da CheDonna.it

Biagio Antonacci
Biagio Antonacci (Giuseppe Cacace/Getty Images)

Buone notizie per il cantautore Biagio Antonacci, oggi la terza sezione penale del Tribunale di Milano lo ha assolto dall’accusa di evasione fiscale perché “il fatto non è più previsto dalla legge come reato“.

Antonacci era stato accusato di una presunta evasione fiscale da circa 3,5 milioni di euro, che secondo i pm sarebbe stata effettuata trasferendo “fittiziamente” i suoi redditi a tre società, due italiane e una inglese, e in questo modo sottraendoli al fisco. La presunta evasione fiscale ere riferita agli anni compresi tra il 2004 e il 2008.

L’accusa, rappresentata dal viceprocuratore onorario Luciana Greco, aveva chiesto per Biagio Antonacci una condanna a 1 anno e sei mesi, sostenendo che il cantautore avrebbe realizzato una costruzione societaria “sostanzialmente” fraudolenta, tramite la quale sarebbero stati sottratti al fisco italiano circa 3,5 milioni di euro.

L’avvocato difensore di Antonacci, Alessio Lanzi, aveva invece replicato che il cantautore non aveva “mai violato alcuna norma” e che le tre società di cui era socio e al centro del processo “erano vere ed operanti”, non essendoci stata “alcuna interposizione fittizia”. Il legale di Antonacci ha poi sottolineato che L’abuso del diritto non è più previsto come reato nel nostro ordinamento, in seguito ai decreti fiscali varati nell’autunno del 2015. Inoltre il difensore ha spiegato che “in fase di accertamento l’imposta effettivamente dovuta da Antonacci è stata rideterminata in circa 90mila euro”. Un cifra che è sotto la nuova soglia di punibilità dell’evasione, che è di 150mila euro, come prevedono le nove norme in materia fiscale. Infine la difesa ha spiegato che il cantante aveva già sanato la sua posizione tributaria nel 2012 versando quanto dovuto. Pertanto, ha concluso l’avvocato, Antonacci va assolto sia con la formula “perché il fatto non sussiste“, che con quella “perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato“. Il Tribunale di Milano ha accolto i rilievi della difesa e ha assolto Biagio Antonacci proprio con quest’ultima formula

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