#DearDaddy: “Caro papà, devo chiederti un favore perché sono nata femmina”

Caro papà, volevo solo ringraziarti per badare a me così bene anche se non sono ancora nata. So che già ti impegni tanto, più di Superman, non lasci nemmeno la mamma mangiare il sushi, ma ho bisogno di chiederti un favore.

Inizia così #DearDaddy, il video-racconto di una giovane donna, una ragazza qualunque che cerca di spiegare al padre (ma forse più al mondo) come prevenire la violenza sulle donne sia questione di attenzione. Attenzione ai dettagli.

#DearDaddy#DearDaddy, la violenza sulle donne raccontata da una bambina che deve ancor nascere

Quante volte ci capita di sentire un ragazzo fare una battuta pesante su qualche donna per poi riderci su? Quante volte facciamo finta di non sentire, convinte che, in fin dei conti, si tratti solo di una battuta? E se da quella battuta scaturisse poi qualche cosa di più reale, di più tangibile, di più pericoloso?

Ricorda: da cosa nasce cosa. Per cui non cominciare, non cominciamo queste cose. Non lasciare che i miei fratelli chiamino le ragazze puttane, perché non lo sono. E perché un giorno qualche ragazzo potrebbe pensare che invece è vero. Non accettare stupidi insulti, nemmeno dai tuoi amici. Perché dietro ogni scherzo c’è anche un po’ di verità.

Quella bambina che deve ancora nascere, protagonista del video più discusso del momento, sa già ciò che la vita rischia di riservargli: battute che ogni anno si faranno più pesanti, un ragazzo che proverà a metterle le mani addosso quando sarà più vulnerabile, un altro ragazzo che magari ci riuscirà, il Principe Azzurro che si trasforma in aguzzino. Da dove nasce tutto ciò? Forse da una semplice battuta, una frase detta da qualche uomo per riderci su.

#DearDaddy prova a raccontare tutto ciò in appena 5 minuti: momenti attraverso cui vediamo una bambina diventare donna e, al tempo stesso, raccontare quello che ciò significa ma non per sé stessa, bensì per gli uomini.

Il filmato è stato realizzato dalla onlus norvegese Care e ha fatto poi il giro del mondo, totalizzando 10milioni di visualizzazioni solo in Svezia e Norvegia. Il mondo si è diviso tra sostenitori e detrattori, tra coloro che ritenevano questo filmato ricco di verità e chi invece lo giudicava parziale, tendenzioso e catastrofista. Come la pensiamo noi? Quel che è sicuro è la profonda capacità che simili immagini hanno di toccarci nel profondo, di colpirci con la semplicità di parole che avrebbe potuto pronunciare la nostra vicina di casa o la collega d’ufficio. Gli altri giudizi li lasciamo a voi.

Ecco infatti #DearDaddy, qui sotto nella versione originale e alla prossima pagina doppiato in italiano. Buona visone!

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