Campagna shock: i vestiti delle vittime di violenza sessuale

I vestiti delle vittime di violenza sessuale

I vestiti fotografati sono i più vari: pantaloni di una tuta, una canotta a fiori, una maglietta con lo scollo a V, un cardigan rosso, un paio di scarpe converse bianche. Insomma abiti normali, che tutte indossiamo quotidianamente. A riprova di quanto la scusa dell’abbigliamento sia solo un pretesto per colpevolizzare la vittima.

Per dare forza e drammaticità alle immagini, Katherine Cambareri ha fotografato gli abiti su uno sfondo nero. Gli indumenti sgualciti raccontano davvero il dramma di chi li ha indossati e sembrano gridare tutto l’orrore e la violenza di chi li ha indossati.

Negli Stati Uniti le violenze sessuali nei campus universitari sono diventate un problema sociale. Si stima che fino al 23% delle studentesse universitaria siano vittime di stupri o di aggressioni sessuali. Un dramma sui cui ha richiamato l’attenzione anche la pop star Lady Gaga, con una toccante esibizione all’ultima cerimonia di premiazione degli Oscar durante la quale ha portato con sé sul palco le giovani vittime vi violenza, ragazze ma anche ragazzi.

L’obiettivo della giovane fotografa è di far sentire le persone a disagio con le sue fotografie sui vestiti delle vittime di violenze sessuale. “Voglio che pensino alla colpevolizzazione delle vittime ed al fatto che una domanda come ‘Cosa indossavi?’ non è legittima perché le vittime non ‘chiedono’ mai di essere aggredite. Gli stupri avvengono perché una persona ha deciso di aggredirne un’altra, non c’è altro motivo”, ha concluso Katherine Cambareri.

Ecco le foto shock (clicca per proseguire)

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