Il colon irritabile è un disturbo piuttosto diffuso, soprattutto tra le donne. Gli scienziati hanno scoperto che ha anche serie implicazioni psicologiche. Vediamo di che cosa si tratta.
La sindrome del colon irritabile non è una vera e propria patologia ma un disturbo, cronico o ricorrente, che tuttavia può essere molto fastidioso. Questo disturbo appartiene ai disordini funzionali del tubo digerente, caratterizzati da alterazioni della funzione dell’apparato digerente, che sono accompagnate da dolore, gonfiore addominale e alterazione della defecazione. Si tratta di un disturbi molto diffusi nei Paesi occidentali, dove colpiscono circa il 10 e 20% della popolazione.
Ora, un nuovo studio ha dimostrato anche le implicazioni psicologiche della sindrome da colon irritabile. In Italia, il 35,9% delle persone colpite da questa fastidiosa sindrome soffre di ansia a livelli patologici mentre il 14,5% è affetto da depressione. Questi dati sono stati ricavati da uno studio a cui hanno preso parte ricercatori italiani e argentini, nello specifico gli studiosi dell’Associazione Italiana Gastroenterologi (AIGO) e della Società Argentina di Gastroenterologia (SAGE).
Nel confronto della situazione tra Italia e Argentina è emerso che depressione e ansia sono meno frequenti in Argentina, dove però il dolore provocato dalla sindrome del colon irritabile è meno tollerato.
Colon irritabile: le donne le più colpite
Nel nostro Paese lo studio ha riguardato circa 700 pazienti, reclutati in 29 centri tra il 2014 e il 2015. Le donne soffrono di colon irritabile tre volte di più rispetto agli uomini (73% donne contro il 27% degli uomini) e l’età media è di circa 43 anni. La sindrome ha pesanti ricadute sulla qualità della vita: i pazienti riferiscono che il dolore provato è elevato e ha pesanti interferenze sulle attività quotidiane. Un problema che rovina la vita di molte persone.