Notizie del giorno: terrore a Napoli, sparatoria in strada

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I giudici della Corte di Assise di Bergamo hanno detto no a Massimo Bossetti: sul Dna, ritrovato sul corpo della piccola Yara Gambirasio, non verrà eseguita una nuova perizia. E’ stata così respinta la richiesta avanzata dai legali del muratore, accusato del sequestro e dell’uccisione della ragazzina che all’epoca, era il 26 novembre 2010, aveva solo 13 anni. Così come è stata respinta la richiesta di una nuova perizia sull’allineamento delle telecamere di sorveglianza di Brembate Sopra, che avrebbero ripreso il furgone bianco di Bossetti aggirarsi nella zona della palestra dove era andata Yara in quel pomeriggio di novembre e dove è scomparsa. I giudici hanno respinto anche le istanze dell’accusa, rappresentata dal Pm Letizia Ruggeri, che aveva chiesto approfondimenti in merito ad un lavoro del Ris dei carabinieri sulle misurazioni dell’autocarro ripreso nelle telecamere di sorveglianza e la deposizione di un medico legale e di un entomologo per precisare meglio il lasso di tempo in cui morì Yara e quello di permanenza del corpo della ragazza nel campo di Chignolo d’Isola, dove fu ritrovata la ragazza, tre mesi dopo la sua scomparsa, il 26 febbraio 2011. I giudici hanno infatti ritenuto l’elaborato del Ris superfluo, mentre gli approfondimenti medico-legali non sono stati ritenuti possibili per via del lungo tempo trascorso. Questi ultimi erano stati chiesti anche dai difensori di Massimo Bossetti.

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