Il rito del matrimonio, quale scegliere?

Il rito del matrimonio civile

La scelta del rito del matrimonio civile prevede un iter burocratico che è stato notevolmente snellito col nuovo Ordinamento dello Stato civile e l’introduzione delle autocertificazioni. Sarà il Comune a procurarsi la documentazione necessaria.

Foto: iStockPhotos
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L’iter burocratico ha il fine di accertare lo stato di libertà da vincoli di precedenti matrimoni e la reale consapevolezza di entrambi gli interessati, liberi da costrizioni, ricatti.

Circa 4 mesi prima di sposarsi, i fidanzati si devono recare presso l’Ufficio di Stato Civile del Comune di residenza di uno dei due e richiedere i documenti necessari, che sono:

  • Atto di nascita
  • Certificato contestuale che comprende residenza, stato libero e cittadinanza

Nel caso in cui uno dei due fosse divorziato, dovrà aggiungere la sentenza di divorzio alla documentazione prodotta, mentre se è vedovo, dovrà produrre l’atto di morte del coniuge defunto.

Dopo tale richiesta, il Comune provvederà a elaborare la documentazione e a contattare personalmente i futuri sposi per fissare la data del giuramento di matrimonio. Dopo questa promessa, a cui non è più necessaria la presenza di testimoni e genitori, verranno esposte le “pubblicazioni”, in cui è possibile leggere le generalità dei promessi sposi e il luogo della celebrazione delle nozze. Queste “pubblicazioni” resteranno esposte per 8 giorni alla Porta della Casa Comunale dei comuni di residenza degli sposi.

Le “pubblicazioni” hanno lo scopo di rendere nota a tutti l’intenzione dei fidanzati di contrarre matrimonio e dar la possibilità a chiunque, che abbia un motivo, di opporsi, in caso ci siano impedimenti o altri gravi motivi previsti dalla legge.

Quattro giorni dopo le “pubblicazioni”, non avendo ricevuto nessuna opposizione, l’Ufficiale di Stato Civile, rilascia il “nulla osta” al matrimonio. In questo “nulla osta” dichiara che quella celebrazione non ha impedimenti agli effetti civili e che il matrimonio può essere celebrato entro 180 giorni dalla scadenza della pubblicazione, pena la decadenza di validità dei documenti.

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