La presidente del Brasile Dilma Roussef nei guai. Al termine di una lunga maratona cominciata venerdì scorso, la Camera dei deputati brasiliana ha approvato l’apertura di un procedimento di impeachment nei suoi confronti. Il governo brasiliano ha ammesso la sconfitta prima ancora del raggiungimento del quorum di 342 voti necessario per l’apertura del procedimento, quando i voti a favore sono arrivati a 304 e i no erano appena 107. L’iter parlamentare è tuttavia ancora lungo, prima che si arrivi all’impeachment. Occorre ancora il voto del Senato, dove però “le possibilità di invertire il trend sono pari a zero“, ha ammesso il capogruppo alla Camera del Partito dei lavoratori, Josè Guimaraes, pur promettendo battaglia. Quando alla Camera dei deputati è stato raggiunto il quorum, è esplosa la gioia tra i deputati di opposizione e tra i militanti radunati davanti alla Camera e nelle strade di numerose città brasiliane, dove erano stati allestiti perfino dei maxi schermi. Una tv ha paragonato l’esplosione di gioia a quella della vittoria di un mondiale di calcio. I sostenitori del governo, invece, sono sprofondati nello sconforto.