Attentati di Bruxelles: si cerca ancora l’italiana vittima nella metro

Attentati di Bruxelles: si cerca ancora la vittima italiana. Le ultime informazioni sui terroristi.

Attentato alla stazione di Maelbeek della metro di Bruxelles (LAURIE DIEFFEMBACQ/AFP/Getty Images)
Attentato alla stazione di Maelbeek della metro di Bruxelles (LAURIE DIEFFEMBACQ/AFP/Getty Images)

Continuano ancora le ricerche di Patricia Rizzo, la donna italiana dispersa a Bruxelles nel giorno dei terribili attentati e che molto probabilmente è deceduta nell’esplosione alla metropolitana di Maelbeek, dove si è registrato il maggior numero di vittime. La donna lavorava presso un’agenzia della Commissione europea ed è tra gli scomparsi degli attentati. Molti morti devono ancora essere identificati.

Nel frattempo sono venute fuori omissioni ed errori della polizia, che hanno subito scatenato il coro delle polemiche. Pare che uno dei kamikaze fosse stato già segnalato dai servizi segreti israeliani e turchi, ma poi rilasciato in Europa. Il premier turco Erdogan ha detto che uno degli attentatori belgi era stato arrestato dalla polizia turca e poi consegnato alle autorità di Bruxelles che lo avrebbero rilasciato. Poi si è venuto a sapere invece che fu la polizia olandese a rilasciarlo e non quella belga. Insomma sulla vicenda c’è gran confusione ed è ancora tutto da accertare. Già le informazioni uscite ieri sull’identità dei kamikaze non erano precise, contribuendo a generare ancora più confusione.

Per il momento si sa che gli attentatori che hanno agito a Bruxelles la mattina del 22 marzo sarebbero quattro, forse cinque, e non più tre. Si tratta dei fratelli Ibrahim e Kalid El Bakraoui, rispettivamente di 30 e 27 anni, entrambi nati in Belgio, e Najim Laachraoui, 25enne, nato in Marocco, cresciuto nelle strade di Schaerbeek e considerato l’artificiere, prima delle stragi di Parigi poi di quelle di Bruxelles, e di cui ieri era stata data la notizia dell’arresto poi smentita. Tutti e tre i terroristi si sono fatti esplodere negli attentati, inoltre, erano conosciuti alle autorità belghe e tracciati dall’Interpol, almeno dallo scorso autunno. Poi c’è il quarto terrorista, in fuga, di cui però ancora non si conosce l’identità e che sarebbe l’uomo che appare con il capello nel frammento fotografico ricavato dalle immagini delle videocamere di sorveglianza dell’aeroporto di Zaventem. In un primo momento l’uomo con il cappello era stato identificato con l’artificiere del gruppo, che invece è il primo uomo a sinistra nella foto, quello che spinge il carrello; quello al centro, invece, è Ibrahim El Bakraoui.

Terroristi di Bruxelles (Frame dalle videocamere dell'aeroporto di sorveglianza di Zaventem)
Terroristi di Bruxelles (Frame dalle videocamere dell’aeroporto di sorveglianza di Zaventem)

Nella foto, da sinistra: Najim Laachraoui, Ibrahim El Bakraoui e l’uomo non identificato.

Stando alle ultime notizie, negli attentati del 22 marzo, Ibrahim El Bakraoui e Najim Laachraoui si sono fatti esplodere in aeroporto, con loro c’era l’uomo non ancora identificato che indossava il capello e che si è dato alla fuga invece di farsi saltare in aria. I tre uomini, come abbiamo visto, sono stati ripresi dalle videocamere di sorveglianza mentre entravano nello scalo di Zaventem. Invece, l’altro attentatore, Kalid El Bakraoui si è fatto esplodere in metropolitana a Maelbeek, con lui ci sarebbe stato un quinto uomo, nemmeno lui ancora identificato e ancora non si conosce se sia morto nell’attentato o se sia in fuga. si tratta di un uomo con con un berretto chiaro, sopracciglia marcate e viso allungato, che porta con sé una grossa borsa, secondo le immagini riprese da una telecamera della metro di Maelbeek.

Una vicenda molto complicata ancora da chiarire.

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