Con la dieta vegana meno morti nel mondo

Nuova interessante scoperta su benefici della dieta vegana. Tutti i particolari da CheDonna.it.

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Spesso è al centro di polemiche e discussioni, ma sembra che la dieta vegana sia un vero e proprio toccasana per la salute. A sostenerlo è uno studio della Oxford University, pubblicato dalla rivista Pnas. Se tutti diventassimo vegani nel mondo morirebbero 8,1 milioni di persone in meno da qui al 2050, in più si otterrebbero importati risparmi economici.

In ogni caso, anche una forte riduzione del consumo di carni rosse, portandolo a circa 300 grammi alla settimana, eviterebbe la morte di più di 5 milioni di persone. Mentre una dieta vegetariana eviterebbe 7,4 milioni di morti.

Lo studio è stato realizzato elaborando quattro diversi scenari per il futuro: in uno si mantengono le attuali abitudini in termini di dieta, in un altro si limita la carne a 300 grammi alla settimana aumentando allo stesso tempo il consumo di frutta e verdura, in un altro ancora si segue una dieta vegetariana e infine nell’ultimo si segue un regime alimentare strettamente vegano, ovvero senza consumare né carne né derivati degli animali.

Secondo i ricercatori, i maggiori benefici per la salute dovuti al tipo di alimentazione seguita verrebbero in primo luogo proprio dalla dieta vegana, seguita da quella vegetariana. Ne guadagneremmo tutti con minori malattie cardiovascolari, ma anche con meno tumori e meno patologie legate all’obesità. Del resto abbiamo già visto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito la carne rossa lavorata, come quella dei salumi e insaccati, nell’elenco delle sostanze cancerogene, mentre quella rossa non lavorata potrebbe essere a rischio cancro. Evitando gli allarmismi, comunque il consumo eccessivo di carne rossa non fa bene alla salute.

Sempre secondo lo studio della Oxford University, poi, le diete vegana e vegetariana avrebbero anche effetti benefici sull’ambiente, portando ad una riduzione delle emissioni di gas inquinanti rispettivamente del 70% e del 63%. La dieta con sola riduzione del consumo di carne, invece, ridurrebbe le emissioni del 30%.

I benefici sulla salute dovuti all’alimentazione seguita e anche al minor inquinamento si tradurrebbero in benefici economici per i sistemi sanitari, con una riduzione della spesa pubblica dai 700 ai mille miliardi di dollari l’anno.

Secondo gli autori dello studio: “Le diete sbilanciate, con un consumo eccessivo di carne, sono responsabili del maggior peso globale in termini di perdita di salute. Allo stesso tempo il sistema alimentare è responsabile di più di un quarto delle emissioni, ed è una delle forze principali che spingono i cambiamenti climatici”.

In fatto di ambiente, tuttavia, abbiamo parlato nei mesi scorsi di un altro studio che al contrario sosteneva che la dieta vegetariana fosse dannosa, perché la coltivazione e la produzione di certe verdure in particolare richiede un maggior utilizzo di acqua e di energia, un consumo che alla lunga favorisce la produzione dei gas serra. Esattamente il contrario di quello che sostiene il nuovo studio. Chi avrà ragione?

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