Notizie del giorno: tornate in Italia le salme degli italiani uccisi in Libia

Le principali notizie del giorno: le salme dei due tecnici italiani uccisi in Libia sono rientrate in Italia nella notte; delitto di Roma, i due indagati si accusano a vicenda; donne aggredite a Milano mentre facevano jogging, fermato un medico.

Salvatore Failla e Fausto Piano
Salvatore Failla e Fausto Piano

Sono rientrate ieri sera all’aeroporto di Ciampino di Roma le salme di Salvatore Failla e Fausto Piano, i due tecnici italiani uccisi in Libia la scorsa settimana. Le bare con i corpi dei tecnici hanno viaggiato a bordo di un C-130 dell’Aeronautica militare italiana partito da Tripoli alle 22 di ieri sera. I due uomini erano stati rapiti lo scorso luglio in Libia, dove lavoravano per la società di costruzioni ‘Bonatti’, insieme ai colleghi Gino Pollicardo e Stefano Calcagno, che invece sono riusciti a liberarsi. Il rimpatrio delle salme è avvenuto dopo una settimana dalla morte e solo dopo lunghe trattative. Nel frattempo l’autopsia sui due corpi è stata eseguita Tripoli, contro il volere delle famiglie, che avevano invece insistito perché fosse effettuata in Italia. Quando si è saputo dell’autopsia in Libia, la moglie di Failla ha convocato una conferenza stampa per accusare lo Stato di non aver tutelato il marito. “Lo hanno ucciso due volte”, ha detto. La donna ha anche fatto ascoltare la voce del marito contenuta in una registrazione ricevuta con una telefonata dai rapitori, lo scorso 13 ottobre: “Ho bisogno di aiuto. Parla con giornali e tv”, sono state le parole di Salvatore Failla. “Ma ci hanno detto di stare zitti e non rispondere più alle telefonate ed io ora mi sento in colpa”, ha detto la moglie Rosalba. Oggi al Gemelli di Roma sarà effettuata l’autopsia sui corpi dei due tecnici, ma dopo quella di Tripoli e le inevitabili alterazioni e contaminazioni sui corpi dei due tecnici, sarà più difficile accertare le modalità con cui sono stati uccisi.

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