La Giornata Internazionale della donna, le origini

Oggi, 8 marzo è la Festa della Donna, o meglio la Giornata Internazionale della Donna. Vediamo come e perché è nata.

mimosa

La Giornata Internazionale della donna fu istituita per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909 a fine febbraio. Il Women’s Day fu organizzato per manifestare a favore del diritto di voto alle donne, che ancora non era riconosciuto. Fu il Partito socialista americano a farsi promotore di tale iniziativa, che poi venne estesa agli altri Paesi per iniziativa dei rispettivi partiti socialisti e dei movimenti femminili, anche in seguito ai Congressi dell’Internazionale socialista. Negli Stati Uniti si continuò a celebrarla l’ultima domenica di febbraio, mentre negli altri Paesi in diversi giorni di marzo a seconda delle rispettive consuetudini. La Giornata Internazionale della Donna non fu celebrata tutti gli anni e, in particolare, venne interrotta durante la Prima guerra mondiale. Fino a quando in Russia, a San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 (il 23 febbraio secondo il calendario giuliano allora in vigore nel Paese) le donne della capitale zarista guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra. Una protesta che non incontrò la decisa repressione delle autorità e che invece portò a successive manifestazioni, fino al crollo dell’Impero degli Zar nella Rivoluzione di Ottobre. L’8 marzo è rimasto come data di inizio della Rivoluzione russa di febbraio. In modo da stabilire un giorno comune a tutti i Paesi, durante la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, che si tenne a Mosca il 14 giugno 1921, venne fissato l’8 marzo come “Giornata internazionale dell’operaia”, poi diventata  Giornata Internazionale della Donna. In Italia la ricorrenza fu celebrata per la prima volta solo nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d’Italia, il 12 marzo, prima domenica successiva all’8 marzo.

In Italia la Giornata della donna si iniziò a celebrare per la prima volta nel giorno dell’8 marzo nel 1945, per iniziativa dell’UDI, Unione Donne in Italia, associazione formata da donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d’Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro. La ricorrenza si tenne a Roma e nelle zone d’Italia nel frattempo liberate dall’occupazione nazi-fascista. Terminata la Seconda guerra mondiale, l‘8 marzo 1946 la Giornata Internazionale della donna fu celebrata in tutta l’Italia e fu in quella occasione che comparve per la prima volta la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo. L’idea di usare la mimosa come simbolo della Giornata della donna fu di Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei.

L’incendio nella fabbrica di camicie

Nell’immaginario collettivo e in ricostruzioni giornalistiche non approfondite, la data dell’8 marzo viene fatta coincidere con un incendio in una fabbrica di camicie a New York, dove morirono oltre 100 operaie. In realtà si tratta di un errore storico. L’incendio di cui si parla avvenne realmente, ma il 25 marzo del 1911, quando negli Stati Uniti si celebrava già la Giornata della Donna, nella fabbrica Triangle. Nell’incendio morirono 146 operai, di cui 123 donne e 23 uomini, soprattutto giovani immigrate di origine italiana ed ebraica. Altri errori storici attribuiscono la celebrazione della Giornata della Donna per commemorare repressioni violente da parte della polizia di manifestazioni di operaie tessili sempre a New York, oppure di altri scioperi e manifestazioni a Chicago e Boston. La decisione di istituire una Giornata Internazionale della Donna, invece, abbiamo visto era stata presa prima di tutto per rivendicare i diritti politici per le donne come quello al voto e per il riconoscimento di migliori condizioni di lavoro, ma non legate ad un evento specifico, mentre l’origine vera della scelta della data dell’8 marzo si è forse accantonata nel tempo per non farla coincidere con la Rivoluzione russa.

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