La Johnson&Johnson condannata ad un maxi risarcimento per cancro

La Johnson&Johnson è una storica azienda di prodotti per l’igiene personale, è stata condannata a pagare un maxi risarcimento ai familiari di una donna morta di cancro. Ecco cosa è successo.

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Una sentenza clamorosa e destinata a fare storia, è quella che ha condannato la Johnson&Johnson, multinazionale statunitense di prodotti per l’automedicazione, la cura e l’igiene personale a pagare 72 milioni di dollari (65 milioni di euro) a titolo di risarcimento ai familiari di Marvin Salter, una donna morta nel 2015, all’età di 62 anni per un cancro alle ovaie. La donna, originaria di Birmingham in Alabama, per anni aveva usato tutti i giorni il talco prodotto dalla nota azienda americana, fino ad ammalarsi di cancro due anni fa.

La battaglia legale contro la Johnson&Johnson è stata portata avanti da suo figlio, Jackie Fox, che ha ottenuto dal giudice il maxi risarcimento per la malattia e la morte della madre. Il verdetto è arrivato dopo 5 ore di camera di consiglio, al termine delle quali la corte ha condannato l’azienda al pagamento di 10 milioni di dollari come risarcimento e di 62 milioni come azione punitiva per non aver “avvertito i clienti” ed aver agito “in malafede” sulle possibili complicazioni relative all’uso prolungato di talco. Il giudice ha quindi riconosciuto il nesso di causalità tra uso prolungato del talco e cancro alle ovaie.

La causa portata avanti dal figlio di Marvin Salter era inserita all’interno di una class action avanzata da altre 60 persone. IN tutti gli Stati Uniti sono ben 1200 cause contro la multinazionale per motivi simili. Del resto la Johnson&Johnson è già da tempo nell’occhio del ciclone per le sostanze contenute nei suoi prodotti, alcune molto pericolose, come il diossano e la formaldeide, anche se molte di queste sono state eliminate dalla produzione.

Nel frattempo la multinazionale farà appello contro la sentenza di condanna.

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