Mamma e figlio maschio: un rapporto particolare!

L’età prescolare è importante e una madre può commettere degli errori in questa fase. La coscienza di un bambino nasce proprio dal confronto con i suoi simili e ciò avviene nei primi 5 anni di vita. Tenerlo chiuso in casa, in un mondo protetto, può causargli problemi futuri. Quindi è opportuno agevolare la socializzazione anche prima dell’inserimento nella scuola dell’infanzia. Bisogna incoraggiarne l’autonomia, perché anche un bambino al di sotto dei 5 anni è in grado di vestirsi e mangiare da solo. Inoltre, lasciarlo dormire nel lettone equivale a prolungare il cordone ombelicale e si può creare un problema di intimità irrisolta e una dipendenza corporea che si porterà dietro per sempre.

adolescenteL’adolescenza è un’altra fase alquanto delicata. Se il figlio maschio ha avuto un rapporto esclusivo con la madre questo avrà difficoltà di modeling. Vale a dire che non ha avuto una figura maschile a cui ispirarsi e quindi non saprà identificarsi, trasformando questa difficoltà in rabbia verso la madre creando così un distacco. Cosa fare in questi casi? Se non c’è un padre non è colpa di nessuno ed è ciò che la madre dovrà spiegare al proprio figlio. Importante però è che la madre riconosca che la ribellione in adolescenza è una forma di apprendimento e un modo per esprimere emozioni negative.

Leggere il bisogno di indipendenza del proprio figlio è la chiave per lasciarlo andare. Questo quando sarà pronto ovviamente, non sempre a 18 anni, ma se c’è una richiesta questa va assecondata. E’ una tappa di crescita importante. Una mamma non dovrà mai dire “te ne vai e mi lasci sola?”, perché così creerebbe dei sensi di colpa al figlio. Amare un figlio significa anche saperlo lasciar andare quando è il momento.

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