Vitamina D: aiuta la fertilità

Nuove scoperte sulla fertilità e il ruolo della vitamina D. La notizia da CheDonna.it.

Gravidanza (Thinkstock)
Gravidanza (Thinkstock)

Un scoperta che per il momento riguarda solo le pecore scozzesi, ma che potrebbe interessare anche gli esseri umani. L’Università di Edimburgo ha accertato che l’esposizione al sole e quindi la vitamina D che si prende con il sole, rende le pecore maggiormente fertili. I risultati di questa ricerca potrebbero applicarsi anche agli esseri umani.

Lo studio è stato condotto da un team dell’Università di Edimburgo, guidato da Richard Mellanby, che ha preso in esame le pecore selvatiche di razza Soay che vivono nell’arcipelago scozzese di St Kilda. I ricercatori hanno scoperto livelli di fertilità più alti nelle pecore che avevano nel sangue maggiori quantità di vitamina D, prodotta dalla pelle dopo l’esposizione al sole e mangiando alcune piante ricche di questa sostanza.

Più sole si prenderebbe più si sarebbe fertili grazie alla vitamina D, secondo gli scienziati scozzesi. Del resto dalle loro parti il sole scarseggia.

Gli studiosi hanno accertato che le pecore selvatiche Soay che a fine estate avevano nel sangue più alti livelli di vitamina D, la primavera seguente partorivano più agnellini.

Non è la prima volta che vengono accertati legami tra vitamina D e salute riproduttiva, sia di animali che di uomini, ma finora si trattava di test in laboratorio. In questo caso, invece, il legame è stato accertato con l’esame diretto sugli animali.

Lo studio dell’Università di Edimburgo è stato pubblicato sulla rivista scientifica “Scientific Reports” e fa parte di una ricerca più ampia sulle pecore Soay, animali che abitano le isole scozzesi di St Kilda da migliaia di anni e il cui studio può dare risultati importanti in generale nelle ricerche sull’evoluzione.

Le isole St Kilda sono di proprietà del National Trust for Scotland e nel 1986 sono state dichiarate dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità.

Gli scienziati auspicano di ottenere nuovi risultati in ulteriori ricerche sul rapporto tra vitamina D e salute, soprattutto nell’uomo.

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