Trasfusioni di sangue infetto: Italia condannata da Corte di Strasburgo

Ennesima condanna per l’Italia dalla Corte europea dei Diritti Umani di Strasburgo. Questa volta la sentenza riguarda il sangue infetto nelle trasfusioni. La notizia da CheDonna.it.

Ospedale (Christopher Furlong/Getty Images)
Ospedale (Christopher Furlong/Getty Images)

Lo Stato italiano è stato condannato dalla Corte europea dei Diritti Umani, con sede a Strasburgo, per aver effettuato trasfusioni con sangue infettato da diversi virus, dall’Aids all’epatite B e C.

Si tratta di casi risalenti indietro nel tempo e per i quali le vittime e i loro familiari si sono dovuti rivolgere alla Corte dei diritti dell’uomo per avere finalmente giustizia.

Sono ben 800 gli italiani infettati da Aids ed epatiti a seguito di trasfusioni con sangue infetto mentre erano in cura in ospedali italiani. A loro lo Stato dovrà risarcire una somma complessiva che supera i 20 milioni di euro.

Un altro duro colpo per l’Italia e le sue finanze dovuto però ad inadempienze gravi del nostro sistema sanitario e amministrativo.

La Corte dei Diritti Umani di Strasburgo si occupa della salvaguardia dei diritti sanciti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo firmata a Roma nel 1950. I Paesi, come l’Italia, che l’hanno ratificata sono soggetti alla giurisdizione della Corte di Strasburgo, che, va precisato, non è una istituzione dell’Unione europea.

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