Delitto di Firenze: il fermato ammette

Colpo di scena nel delitto di Firenze in cui è stata uccisa l’americana Ashley Olsen. Tutti i particolari da CheDonna.it.

Ashley Olsen (Instagram)
Ashley Olsen (Instagram)

Vi avevamo dato la notizia di un fermo per l’uccisione a Firenze della 35enne americana Ashley Olsen, trovata cadavere sabato scorso nel suo appartamento. In un primo momento i sospetti erano caduti sul fidanzato della giovane, un pittore fiorentino di 42 anni che aveva trovato Ashley in fin di vita, strangolata, dopo essersi fatto aprire la porta dalla padrona di casa. I due avevano litigato e l’uomo non sentiva la fidanzata da due giorni, così provando a chiamare la ragazza e non ricevendo risposta si era fatto aprire con le chiavi dalla padrona di casa, facendo la macabra scoperta. Tuttavia, il suo racconto è stato ritenuto credibile dagli inquirenti e l’alibi dell’uomo si è dimostrato inappuntabile.

Gli inquirenti si sono pertanto concentrati sulle persone incontrate da Ashley la sera prima di essere uccisa e le indagini, grazie alle videocamere di sorveglianza e al test del Dna, hanno portato subito ad un sospetto.

L’uomo, un senegalese di 25 anni già conosciuto dalle forze dell’ordine per questioni di droga, una volta portato in caserma per essere interrogato ha ammesso le proprie responsabilità. Agli inquirenti ha detto di aver incontrato Ashley la sera di giovedì 7 gennaio e di essere andato in casa con lei, Ha detto che non aveva intenzione di ucciderla. Il sengalese ha raccontato di avere avuto un rapporto sessuale con la ragazza americana, ma poi hanno iniziato a litigare, a quel punto lui ha raccontato di averla spinta e lei è caduta battendo la testa. I segni di strangolamento sul collo, ha detto l’uomo, sarebbero stati provocati dal tentativo di rialzarla.

Saranno le indagini a fare ulteriore chiarezza su quello che è veramente accaduto.

Impostazioni privacy