Insegnante aggredito a Parigi: ecco come è andata…

Nuova paura terrorismo oggi a Parigi a seguito dell’aggressione ad un’insegnante nella banlieue della capitale francese. La verità però è un’altra. Gli ultimi aggiornamenti da CheDonna.it.

Polizia a Parigi dopo gli attentati (MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images)
Polizia a Parigi dopo gli attentati (MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images)

Questa mattina in molti avevano temuto che la violenza dei terroristi islamici fosse tornata a Parigi. Un insegnante aveva denunciato un’aggressione a colpi di coltello, da parte di un uomo che aveva detto di appartenere all’Isis e che poi era fuggito, facendo perdere le tracce. L’episodio era avvenuto ad Aubervilliers, nella banlieue parigina. Fortunatamente, nonostante le ferite, l’insegnante non era in pericolo di vita.

Subito era scattato l’allarme, con le forze speciali partite a caccia del presunto terrorista.

Nel corso della giornata, però, è venuta fuori la verità: nessuna aggressione terroristica, nessun jihadista dell’Isis. L’insegnante si era semplicemente inventato tutto.

Mentre veniva sottoposto alle serrate domande della polizia, volte a scoprire un numero il più possibile di particolari e indizi per risalire all’aggressore, l’insegnante evidentemente non deve essere riuscito più a sostenere la tensione e il peso delle menzogne e ha confessato di essersi inventato l’aggressione di sana pianta.

L’insegnante è un uomo di 45 anni maestro di scuola materna. Sono ancora oscuri i motivi del suo comportamento e della aggressione inventata. La Procura di Parigi lo sta interrogando per fare chiarezza sull’episodio.

L’uomo era stato ricoverato in ospedale questa mattina, ma le ferite al collo e alla fronte che aveva erano superficiali, forse auto inflitte nel tentativo di simulare l’aggressione.

In questo periodo di allarme terrorismo e rischio attentati occorre anche fare fronte a mitomani e squilibrati che spesso approfittano delle tragedie collettive o le usano come pretesto per dare sfogo alle loro pulsioni patologiche o per attirare l’attenzione su di sé. Per questo, come del resto avevamo sottolineato anche noi nel dare la notizia, occorre molta prudenza prima di parlare di terrorismo.

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