Rudy Zerbi: una vita da papà giramondo

Rudy Zerbi, noto conduttore televisivo, giurato di Italia’s got talent e Tú sí que vales si è raccontato alla rivista Vanity Fair in un’intervista confessione. Noi di CheDonna.it vi riportiamo i punti salienti.

Rudy Zerbi
Rudy Zerbi

Rudy Zerbi, popolare personaggio televisivo, è padre di quattro figli, che abitano in tre città diverse, fortunatamente tutte a portata di Frecciarossa. Ma è in particolare di uno di cui ha raccontato nell’intervista, il figlioletto Leo nato appena dieci mesi fa. Un bimbo piccolo che ha rischiato di morire alla nascita.

Il figlio di Rudy Zerbi è nato prematuro, al settimo mese di gestazione, in un ospedale di Roma. Sia la mamma che il neonato hanno rischiato di morire a causa di un distacco della placenta. Il piccolo Leo è stato trasferito all’ospedale Casilino, nella periferia di Roma, l’unico che aveva ancora libera una incubatrice per neonati prematuri in gravi condizioni come il bambino. La compagna di Zerbi ha superato le criticità, ma per il piccolo Leo è stato necessario un lungo periodo di cure durante il quale il piccolo è stato sospeso tra la vita e la morte.

Per Zerbi e la compagna un periodo difficile e molto doloroso, vissuto nella paura, nella speranza e nell’incertezza del futuro.

“…tutto il giorno, io facevo avanti e indietro, 90 chilometri al giorno in Vespa sul Raccordo. Guidavo e piangevo. Poi, arrivavo a casa, sulle scale mi asciugavo le lacrime perché sapevo che dietro la porta anche Maria stava piangendo. Essere genitori di un neonato in pericolo di vita è una sensazione strana: è nato, ma non è ancora tuo. Vorresti toccarlo, nutrirlo, portarlo a casa, ma non puoi. Quando ce la fai, senti di avere avuto un dono, e di essere in qualche modo un sopravvissuto”.

Ha raccontato Rudy Zerbi a Vanity Fair e sul suo bambino e le cure ricevute dal personale dell’ospedale Casilino, ha detto:

“Io mi sveglio ogni mattina e penso: cazzo, c’è. E se c’è è grazie a quell’ospedale dove un giorno non c’era nemmeno più la bilancia per pesarlo, ma c’era l’umanità meravigliosa di chi ci lavora”.

Per questo motivo il conduttore televisivo ha deciso di raccogliere fondi a favore del Casilino. Ha trovato un modo originale per farlo, producendo t-shirt con su scritti i messaggi scovati sul social network Twitter che più gli sono piaciuti. Tweet di “persone normali che scrivono cose intelligenti, divertenti, senza nessun profitto o vantaggio”. Il ricavato della vendita di queste magliette andrà all’ospedale Casilino di Roma. Un modo per ringraziare chi ha aiutato suo figlio e la sua famiglia.

L’intervista integrale la trovate qui.

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