LIBRI: ‘Freud e la scoperta dell’inconscio’

7e149745-a0d4-4fa3-8a3f-136211eea8ccRealizzato con una tecnica di straordinaria efficacia, questo volume propone la resa grafica di uno dei più avvincenti capitoli della cultura contemporanea: la scoperta dell’inconscio. Campeggia in questa avventura la figura di Sigmund Freud, il piccolo dottore ebreo che non fu un eroe isolato, ma riassunse in sé e diede un’audace impronta personale agli studi e alle ricerche che per tutto l’Ottocento portarono verso questo misterioso abitatore dell’uomo. Una storia, dunque, del profondo, che muove dai primitivi studi sull’isteria, ma anche una storia sociale dell’immaginario, della repressione, del desiderio, la quale percorre le grandi linee di forza che attraversano la cultura europea e aprono un discorso che è in piena fioritura. Il doppio piano narrativo (l’epoca di Freud e gli ambienti mitteleuropei del primo Novecento, ma anche la nostra società alla luce delle acquisizioni psicoanalitiche) e i diversi momenti espressivi adottati (dal tratto espressionista a quello realistico, alle mezze tinte acquarellate) nella loro perfetta fusione rendono la “lettura” di queste tavole a fumetti particolarmente suggestiva e stimolante, consentendo una comprensione quasi intuitiva

Autore dell’acuta introduzione, della sceneggiatura, nonché dell’appendice cronologica e bibliografica e del dizionario dei termini fondamentali è Domenico Tarizzo, scrittore, saggista, autore di numerose opere sulla società industriale avanzata, esperto di questioni psicoanalitiche e sociali.

Le tavole a fumetti sono di Massimo Mariani, milanese, nato nel 1946; ha studiato all’Accademia delle Belle Arti di Brera; dal 1971 espone i suoi quadri e le sue composizioni verbovisuali in diverse gallerie, in Italia e all’estero (Centro Tool, Nuova Sfera, Museo della Scienza e della Tecnica, Galleria San Fedele, a Milano; Collegio Cairoli, a Pavia; Museo d’Israele, a Gerusalemme; Anderson Gallery a Richmond – Virginia; Barnaby Art Gallery, Vancouver eccetera). L’interpretazione che Mariani propone in queste tavole (frutto di oltre due anni di ricerca e di sforzo creativo) dell’avventura psicoanalitica è suggestiva, inquietante, ma non prevaricatrice. La presenza di moduli stilistici espressionisti che, rivisitati in maniera personalissima, tanta parte hanno nella poetica di Mariani, è perfettamente coerente, infatti, con l’atmosfera e gli ambienti culturali nell’ambito dei quali la “rivoluzione” psicoanalitica si viene compiendo; così come l’adozione, inusitata per il fumetto, di mezze tinte acquerellate ben risponde all’esigenza di una resa surreale della dimensione onirica. Al fumetto Massimo Mariani, pittore, è pervenuto coerentemente, come tappa di un percorso stilistico, mai definitivo, che dal quadro “con parole” alle composizioni verbo-visuali (1973- 75), al fumetto sperimentale Inchiostro bugiardo (1977) ha sempre attribuito ampissime possibilità comunicative alla contestualizzazione del linguaggio iconico e di quello verbale all’interno dell’esperienza grafica.

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