Veronica Panarello: rinviata a dicembre l’udienza per la mamma di Loris

L’udienza preliminare per il rinvio a giudizio di Veronica Panarello, la mamma accusata dell’uccisione del figlioletto Loris Stival, è stata rinviata al prossimo 3 dicembre.

veronica-panarello-loris-620112-e1418310045567Era attesa per oggi la decisione del Giudice unico per l’udienza preliminare sul rinvio a giudizio di Veronica Panarello la mamma di 27 anni di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, accusata di aver ucciso il figlioletto di 8 anni, Loris Stival, e di averne gettato il cadavere in un canalone.

Il Gup Andrea Reale ha aggiornato l’udienza al 3 dicembre prossimo, accogliendo la richiesta dell’avvocato della donna dopo che la Procura di Ragusa ha depositato un’integrazione alla consulenza medico legale. Il giudice ha anche ammesso la costituzione come parti civili del marito della donna, Davide Stival, e dei due nonni paterni di Loris.

Nelle scorse settimane, Veronica Panarello aveva parlato con il marito nel carcere dove è detenuta, ammettendo di non aver accompagnato Loris a scuola quella tragica mattina del 29 novembre 2014, quando la donna denunciò la scomparsa del figlio non trovandolo all’uscita di scuola. La sua versione dei fatti fu presto smentita dagli investigatori che accertarono, attraverso le videocamere di sorveglianza di Santa Croce Camerina, che quella mattina Veronica non aveva accompagnato il figlio a scuola. La donna ha parlato anche con il procuratore di Ragusa ribadendo quello che aveva detto al marito. Veronica ha detto di non essere stata lei ad uccidere Loris. Ha detto che il bambino si era strangolato da solo, mentre giocava con delle fascette, e che lei non riuscendo a salvarlo e temendo di non essere creduta ne ha gettato il cadavere in un canalone di contrada Mulino Vecchio, dove il corpicino del bambino è stato trovato qualche giorno dopo.

Veronica Panarello è accusata dell’omicidio volontario aggravato nei confronti del figlioletto e di occultamento di cadavere. Il pm di Ragusa ha affermato che le nuove rivelazioni della donna non cambiano il piano accusatorio.

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