Carni cancerogene, l’Oms risponde a Beatrice Lorenzin: nessun allarmismo

Continua la disputa su carni rosse e trattate e il loro rischio di essere cancerogene. Le ultime notizie da CheDonna.it.

Carne rossa e salsicce (Pixabay)
Carne rossa e salsicce (Pixabay)

Dopo l’annuncio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’inserimento delle carni rosse nella lista delle sostanze probabilmente cancerogene e in particolare le carni lavorate nel gruppo di quelle cancerogene, si sono aperte mille discussioni e polemiche. L’inserimento delle carni negli elenchi delle sostanze a rischio cancro è stato fatto dall”Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro, International Agency for Research on Cancer (IARC) dell’Oms, un istituto con sede a Lione che rappresenta la massima autorità in materia di agenti cancerogeni.ù

L’Agenzia non ha detto in realtà nulla di nuovo a quanto già si sapeva nel mondo scientifico sul legame tra carne e cancro, infatti ha basato le conclusioni del suo documento sui risultati di ben 800 studi clinici in tutto il mondo. Non è che da oggi non è vietato mangiare carne, semplicemente occorrerà fare molta attenzione. Così come quando prendiamo il sole, un’attività cancerogena anche questa.

Il risalto che è stato dato alla notizia e anche molta disinformazione hanno però creato un caso.

Nei giorni scorsi, il Ministero della Salute, guidato da Beatrice Lorenzin, aveva invitato gli italiani a non cadere negli allarmismi. Lo stesso ministro Lorenzin aveva dichiarato:

“In Italia abbiamo un sistema di lavorazione delle carni di altissimo livello e qualità. Le ricerche non devono spaventare”

Lorenzin aveva lanciato anche delle accuse all’Organizzazione Mondiale della Sanità, affermando:

“è stato fatto allarmismo ed in modo ingiustificato. Abbiamo chiesto di avere lo studio completo e ci è stato risposto che non è pronto”.

Al ministro della salute italiano ha risposto Kurt Straif, responsabile del Programma monografie dell’International Agency for Research on Cancer (IARC). Parlando all’agenzia Ansa, Straif ha dichiarato:

L’annuncio dello Iarc non era allarmista: sono stati identificati dei rischi.

“Le conclusioni della valutazione – ha aggiunto Straif – sono state pubblicate sulla rivista Lancet Oncology, insieme al razionale ed ai riferimenti chiave. Il Report finale, che sarà disponibile alla metà del 2016, fornirà dati dettagliati dalla revisione degli studi, ma le conclusioni ed il ragionamento alla base saranno gli stessi di quelli già riportati”.

Il responsabile monografie dello Iarc ha ribadito:
“L’annuncio dello Iarc non era allarmista. La comunicazione dello Iarc afferma esplicitamente che, sebbene rischi siano stati identificati, la grandezza di tali rischi è piccola se paragonata ad altri ben noti cancerogeni come il fumo di sigaretta“.

Ora, dopo la carne, sotto la lente dello IARC c’è il caffè.

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