Uomo aggredito in casa: sembrava una rapina, invece…

Un uomo di 80 anni di Savona è stato aggredito in casa da una persona che voleva ucciderlo, ma non era una rapina come è sembrato in un primo momento. La notizia da CheDonna.it nella sezione attualità.

Carabinieri (CARLO HERMANN/AFP/Getty Images)
Carabinieri (CARLO HERMANN/AFP/Getty Images)

Una storia che ha dell’incredibile e che lascia sconvolti. Un uomo di 80 anni residente a Savona, Rinaldo Costa, ex ferroviere, è stato aggredito alcuni giorni fa verso l’ora di pranzo in casa sua. L’uomo era appena rientrato in casa, dopo aver trascorso la mattinata fuori con la compagna e il figlio quando si è trovato davanti un uomo con il passamontagna che frugava nei cassetti.

L’anziano ha reagito cercando di bloccare il presunto ladro, ma questi gli si è avventato contro con violenza e ha tentato di ucciderlo. Nonostante i suoi 80 anni, però, Rinaldo Costa si è difeso bene, è riuscito a strappare il passamontagna al presunto ladro, che riconosciuto è fuggito.

Lo scassinatore era Andrea Invicibile, un amico o conoscente del figlio dell’anziano che questi aveva assoldato per uccidere il padre. L’uomo temeva, infatti, che l’eredità dell’anziano genitore potesse andare alla nuova compagna di lui, una donna di 49 anni originaria della isole Mauritius. L’uomo era vedovo da oltre un anno ed era già separato dalla moglie quando è morta. Per che il figlio di Rinaldo Costa fosse ossessionato dall’eredità: una somma di circa 10.000 euro. Per questo motivo ha incaricato Andrea Invincibile di uccidere il padre.

Rinaldo Costa ha raccontato ai carabinieri quello che è successo, come riporta l’agenzia Ansa:

“Io e la mia compagna siamo andati a fare colazione e mio figlio ci ha raggiunti. Poi la mia compagna si è allontanata per andare a fare la spesa. Mio figlio mi ha accompagnato fino al portone di casa e mi ha salutato baciandomi. Erano più o meno le 11-11,30 quando sono tornato in casa perché avevo da sbrigare alcune faccende. Dovevo spostare della roba da portare in garage. Poi, all’improvviso, ho sentito il televisore in camera acceso. Quando sono entrato mi sono trovato davanti un uomo vestito di nero. Forse aveva una pistola elettrica, ma non lo posso giurare. Mi sono avventato contro gridandogli ‘brutto bastardo’. Poi non so se con la pistola o con un calcio mi ha colpito e sono caduto tra il letto e il comodino. Sono rimasto a terra. Lui ha preso il cuscino ed ha cercato di asfissiarmi. Ho reagito e sono riuscito a strappargli la collanina e tutto quello che aveva addosso. Poi mi sono messo a urlare…”.

I carabinieri sono risaliti subito al figlio dell’uomo, che ha confessato, e hanno arrestato sia lui che l’amico killer per tentato omicidio. Durante la confessione il figlio dell’anziano ha detto ai militari:

“Non volevo che l’eredità finisse nelle mani della sua compagna”.

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