Ha fatto il giro dei social e dei giornali, la foto di Lia, la maremmana uccisa senza alcuna pietà a bastonate. Il fatto è accaduto a Campoleone, in provincia di Latina. Nel giro di poche ore, è diventata il simbolo della lotta contro la violenza sugli animali.
Lia è stata presa a bastonate fino alla morte, soltanto per essere entrata in una proprietà privata. Si è trascinata sanguinante e con il cranio fracassato alla ricerca di aiuto.
Ieri proprio a pochi metri dal luogo dove la dolce maremmana è stata uccisa, l’Associazione Amici Di Birillo Onlus ha organizzato una fiaccolata per ricordare Lia e gridare un “no” alla violenza suglia animali.
Noi di chedonna.it c’eravamo e abbiamo raccolto per voi immagini, dichiarazioni e sopratutto abbiamo scoperto la storia del Signor Bruno, che da anni si occupa di 40 cani randagi nella frazione di Campoleone e che ieri abbiamo visto piangere nel ricordare la sua Lia.
Ripercorriamo insieme le tappe di questa brutta storia di violenza, che nelle dinamiche altro non è che quella che ogni giorno interessa anche troppe vittime tra gli esseri umani. In questo caso il colpevole è stato trovato e denunciato e la giustizia farà il suo corso, ma quante volte gli assassini restano impuniti?
(Nella pagina seguente sono presenti immagini forti)