Katia Ricciarelli: “Bocelli non avrebbe mai potuto fare carriera nella lirica”

SalvoNugnes_KatiaRicciarelliKatia Ricciarelli ha raccontato la sua ‘vita melodrammatica’ allo Spazio Tadini, dove è in corso ‘Biennale Milano – International Art Meeting’, l’esposizione di arte contemporanea dedicata a oltre cento talenti emergenti provenienti da tutt’Italia e da diversi paesi esteri.

La cantante si è soffermata su alcuni episodi che l’hanno segnata particolarmente. Dalla vita privata al rapporto con i colleghi, esprimendo anche il proprio parere sulla ‘deriva’ commerciale di Andrea Bocelli: “Quando sentii Bocelli la prima volta rimasi profondamente impressionata dalla sua voce, ma fui molto sincera con lui. Gli dissi che non avrebbe potuto pensare a una carriera nella lirica perché ci sono i colleghi che devono recitare con te, e con cui devi interagire, li devi vedere, oltre che sentire. E poi il palcoscenico è pieno di tranelli. Non so se ci rimase male, ma io volli essere molto onesta con lui. Poi il talento ha pagato, le tv e le case discografiche hanno fatto la loro parte, e se c’è una cosa che ho imparato nella vita è che chi vince ha sempre ragione”.

Biennale Milano – International Art Meeting, organizzata nell’ambito della manifestazione Expo 2015 e curata dall’Ambasciatore per le Belle Arti, il professor Vittorio Sgarbi, è stata fortemente voluta dal manager della cultura Salvo Nugnes, direttore di Promoter Arte, società leader nel settore mostre, editoria e comunicazione, con oltre 25 anni di attività alle spalle. Un nutrito pubblico ha accolto il soprano, che, nel suo ultimo libro, ‘Da donna a donna’ (Mondadori), ha scelto dieci grandi personaggi lirici, da Violetta, protagonista della Traviata, a Tosca, a Mimì, a Desdemona, per raccontare la sua vita e l’indissolubile legame con la musica, dall’infanzia di povertà ai sacrifici per potersi permettere gli studi al conservatorio, fino ai giorni del grande successo e dei palcoscenici mondiali.

La cantante ha concluso l’incontro con una dichiarazione d’amore per l’Italia: “Non c’è un palcoscenico che amo più di un altro. Io sono innamorata del mio Paese, per me è sempre un’emozione unica cantare qui, penso che siamo i più bravi in assoluto, amo il pubblico italiano, anche quello dei teatri più piccoli”.

 

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