Tantouring, la nuova frontiera del contouring

Non sono i rossetti mat né l’eyeliner colorato. Il vero must degli ultimi anni nel mondo del make up è solo uno: il contouring. Scolpire i lineamenti del nostro volto, esaltando i pregi e nascondendo qualche difetto, pare essere la vera chiave di volta per un look riuscito e, non a caso, in molti sostengono sia ciò che rende sempre impeccabile il volto delle star da copertina.

Come tutte le mode però anche questa, una volta raggiunta la cresta dell’onda, è andata incontro alla nascita di numerose varianti: c’è chi utilizza prodotti in polvere, chi in crema, chi predilige i correttori e chi azzarda qualche colpo di ombretto. Che cosa manca? Be’, un colpo di autoabbronzante magari.

PicMonkey Collage

Proprio creme e spume che aiutano a sviluppare un colorito dorato anche fuori stagione sono infatti le protagoniste dell’ultimissima tendenza nel mondo del make up: il tantouring. CheDonna.it vi aiuta a scoprirne pregi e difetti.

Che cosa è il tantouring?

Di base non stiamo parlando di nulla di diverso dal contouring: lo scopo rimane creare delle zone d’ombra che, scurendosi, scolpiscono l’ovale del viso, facendo emergere al meglio i volumi che vogliamo esaltare.

A fare la differenza è la scelta del prodotto utilizzato. L’autoabbronzante farà infatti sì che il colorito appaia assolutamente naturale, grazie a uno sviluppo graduale figlio di un’applicazione sapiente e attenta.

Proprio quest’ultima potrebbe però essere uno dei primi ostacoli del tantouring. Gli errori infatti non sono ammessi: le zone su cui far cadere l’autoabbronzante devono esser scelte con perizia e l’applicazione deve coinvolgere una dose ridottissima di prodotto, stesa con grande attenzione per non creare macchie. Un lavoro certosino insomma che certo poco si presta a chi va sempre di corsa e vuole un risultato sicuro e rapido.

Le ombre infatti compariranno gradualmente e non certo in pochi secondi come con una terra. Come metterla poi con scrub e struccanti? L’ordinaria “manutenzione” del viso rischia infatti di rovinare tutto il lavoro, oltre al problema che un uso eccessivo di fondotinta, fard e cipria potrebbe comportare: l’effetto scurente potrebbe diventare eccessivo con l’aggiunta del make up e la naturalezza che il tantouring garantiva diventerebbe così un lontano ricordo.

Cosa fare dunque? Probabilmente la tecnica è adatta a chi non ama perder tempo nel make up, prediligendo un look acqua e sapone che si gioverebbe al massimo di questo naturale colorito. Anche una pelle perfetta però non guasterebbe, calcolando che indugiare con detergenti e affini mal si consiglierebbe con l’utilizzo dell’autoabbronzate. Insomma, che tantouring sia ma solo per le più giovani e fortunate tra noi.

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