Test su allergie alimentari? La maggior parte sono inutili

Sempre più persone si sottopongono a test per scoprire se soffrono di allergie alimentari. Tuttavia la maggior parte di questi esami non alcuna attendibilità. la notizia da CheDonna.it per la sezione salute.

Medico (Thinkstock)
Medico (Thinkstock)

Oggi sempre più persone sono soggette alle allergie, da quelle alle vie respiratorie a quelle alimentari, come l’intolleranza al glutine, che è sempre più diffusa.

Per scoprire se il proprio organismo è allergico a qualche sostanza in particolare e prima che se ne manifestino i sintomi o le conseguenze, molte persone si sottopongono ai test allergici. Ne esistono numerosi e dei più svariati. Ora, sulla materia interviene la Società Italiana di Allergologia Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC) per fare chiarezza e mettere in discussione l’attendibilità di molti di questi test, alcuni dei quali sono dei veri e propri “tarocchi“.

La SIAAIC lancia l’allarme sui test fasulli, privi di qualunque fondamento scientifico e di attendibilità diagnostica. Ogni anno di questi esami ne vengono eseguiti ben 4 milioni, con una spesa fino a 300 milioni euro. Nella stragrande maggioranza dei casi, 9 volte su 10, i test danno esito positivo, ma la loro attendibilità, denunciano gli allergologi, è pari a quella del lancio in aria di una monetina per il testa e croce.

Tra gli esami “incriminati” e del tutto inattendibili ci sono il test del capello, piuttosto diffuso, e quello della “forza muscolare”, che sono “del tutto privi di fondamento scientifico”, sottolinea la SIAAIC.

La Società Italiana di Allergologia ha elaborato le prime linee guida sui test per le allergie, indicando quali sono quelli seri e affidabili e mettendo al bando tutti gli altri, quelli fasulli. Il documento che contiene questo vademecum importante per tutti i pazienti, ma anche per i medici, e che dovrebbe finalmente dare un orientamento nella giungla di test ed esami, è in corso di pubblicazione sulla rivista Clinical Molecular Allergy.

Gli allergologi italiani hanno poi voluto sfatare la convinzione piuttosto comune sull’esistenza di un gran numero di persone allergiche nel nostro Paese. I veri allergici, sottolineano, sono più di 2 milioni, mentre sono circa 10 milioni gli italiani intolleranti a lattosio, nickel o altre sostanze presenti negli alimenti. Sono invece 8 milioni gli italiani “ipersensibili immaginari“, che danno la colpa di disturbi o malattie a qualsiasi sostanza contenuta nei cibi.

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