In terapia dall’analista: quando e perché

Difficoltà a superare un trauma

Donna consolata (Thinkstock)
Donna consolata (Thinkstock)

La morte di un familiare o di una persona cara, una separazione o un divorzio, la fine brusca di un’amicizia e in genere la perdita di un affetto comportano una fase di lutto in cui si è molto tristi e abbattuti. Si tratta di un periodo molto duro che tutti attraversano nella vita. A questo tipo di trauma si affianca anche quello della perdita del lavoro, purtroppo piuttosto frequente di questi tempi, così come anche lo stress dopo un brutto incidente. In tutte queste situazioni, il periodo di lutto, in cui la fanno da padrone i sentimenti negativi e la scarsità di energie e vitalità, serve per rielaborare l’evento traumatico e la sua durata varia da persona a persona. E’ un momento difficile che porta con sé un generale senso di depressione, ma non per questo si trasforma necessariamente nella depressione vera e propria, intesa come patologia. Prima o poi questo momento finisce e si torna alla normalità.

Quando però lo stato di umore nero e la mancanza di energie provocati dal trauma si prolungano nel tempo e vanno ben oltre la necessaria fase di lutto, si è presenza di un disagio psichico molto più profondo, in presenza del quale è meglio farsi vedere da un terapeuta. Non c’è niente da vergognarsi in questi casi e non si tratta di un segnale di debolezza della nostra personalità, semplicemente abbiamo bisogno di aiuto per superare un momento difficile, così come possiamo averne per superare una malattia non grave ma persistente, come un’influenza.

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