Caso Yara: Massimo Bossetti resta in carcere

Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore accusato di aver ucciso Yara Gambirasio, resterà in carcere.

bossettiLe ultime notizie sul caso della povera Yara Gambirasio e il processo per la sua uccisione contro Massimo Giuseppe Bossetti. Da CheDonna.it.

Bossetti resta in carcere

Nonostante alcuni presunti comportamenti autolesionistici in carcere, forse un tentativo di suicidio, e nonostante i suoi avvocati sostengano che sia “gravemente depresso“, Massimo Bossetti resterà in carcere, lo hanno deciso i giudici della Corte d’Assise di Bergamo, davanti alla quale si sta svolgendo il processo contro l’uomo per il sequestro e l’uccisione della tredicenne Yara Gambirasio.

L’uomo, 47 anni di professione muratore, era stato arrestato nel giugno dello scorso anno con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate Sopra, in provincia di Bergamo, scomparsa il 26 novembre 2010 dalla palestra del suo paese e ritrovata il 26 febbraio successivo, tre mesi dopo, cadavere in un campo di Chignolo d’Isola, a pochi chilometri di distanza. Dopo lunghe e complesse indagini, che hanno visto gli investigatori concentrarsi sulle tracce di Dna ritrovate sul corpo della ragazzina, è stato individuato Massimo Bossetti come possibile autore dell’efferato delitto. Le tracce di Dna trovate in quantità sul corpo della povera Yara sarebbero quelle dell’uomo secondo gli investigatori. Bossetti è stato quindi arrestato e ai primi di luglio è iniziato il processo contro di lui.

Nelle prime udienze, i giudici della Corte di Assise di Bergamo hanno respinto le eccezioni preliminari degli avvocati difensori e il processo contro il muratore va avanti. Le udienze sono state sospese per la pausa estiva e riprenderanno l’11 settembre prossimo, quando avrà inizio il vero e proprio dibattimento.

Nel frattempo, in carcere a Bergamo, Massimo Bossetti si sarebbe inflitto alcune ferite in carcere, con intento autolesionista e forse suicida. Ciò sarebbe avvenuto dopo che l’uomo è venuto a sapere che saranno probabilmente chiamati a testimoniare nel processo due presunti amanti di sua moglie, Marita Comi. Per questo motivo, i legali dell’uomo ne avevano chiesto la scarcerazione, con il conseguente trasferimento agli arresti domiciliari in una comunità. Il consulente della difesa, lo psichiatra Alessandro Meluzzi, aveva delineato un quadro allarmante delle condizioni psico-fisiche di Bosetti.

I giudici di Bergamo hanno tuttavia respinto la richiesta, anche perché i responsabili del carcere dove Bossetti è detenuto hanno smentito sue tendenze autolesionistiche, così come le voci che erano circolate di un suo tentativo di impiccarsi con una cintura.

Si tratta dell’ottava volta che Massimo Bossetti si vede respingere un’istanza di scarcerazione. Prima dal Gip, poi dal Tribunale del Riesame , quindi dalla Cassazione, ora dai giudici della Corte di Assise di Bergamo.

Il processo contro il muratore riprenderà venerdì 11 settembre. In quell’udienza saranno chiamati a testimoniare i genitori di Yara Gambirasio.

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