MUSICA: “No magic No bullet” dei Veeblefetzer

VEEBLEFETZER_NO MAGIC NO BULLETLa redazione di CheDonna, per la categoria Musica vi comunica una novità.

Un’attitudine musicale globalista e fuori dagli schemi, quasi che una linea immaginaria ma in fondo tangibile unisca echi di dub tra le baracche di Kingston e sprazzi di puro rock’n’roll, un funerale a New Orleans e un matrimonio gypsy nelle campagne di Sarajevo. Le chitarre in bilico tra reggae e manouche si mescolano al calore dei fiati su un marchingegno ritmico fatto di tamburi e macchina da scrivere. Le basse frequenze sono tutte affidate all’andamento gradasso e rubicondo del sousafono, un basso tuba da parata. La strumentazione degna di un’orchestrina protopunk rende il timbro dei brani decisamente riconoscibile e originale.

Il frontman Andrea ‘Mondo Cane‘ Cota, irrefrenabile musicista nonché dj e conduttore radiofonico ha riunito intorno a se dei musicisti che hanno la grande capacità di arrivare al pubblico in un modo straordinario. Una band spontanea, artistica al cento per cento, colorata, vivace, fascinosa, ma anche un po’ maledetta, come un poeta o un artista di strada. La musica è circense e piratesca, richiama atmosfere blues, ma anche sonorità della musica balcanica e sud americana. La voce graffiante e sporca del cantante, il ritmo e la sperimentazione, la grande preparazione e la capacità di portare avanti un’idea originale: tutto questo rende la performance live unica e permette al pubblico di scatenarsi.

Nei prossimi mesi i Veeblefetzer continueranno la loro incessante attività live che li ha già visti calcare i palchi dei principali club e festival italiani e di mezza Europa tra cui il Boomtown Fair (UK), il festival più incredibile mai visto, il Musikclub Open Air in Austria, l’Ariano Folk Festival (AV) e il Live Rock Festival (SI), condividendo il palco tra gli altri con The Bluebeaters, Raiz & Almamegretta, [dunkelbunt] & the secret swing society, Slamboree, The Electric Swing Circus, Dirty Honkers, Monaci del Surf, Fuzz Orchestra, UNA.

Perché Veeblefetzer? E’ un termine che arriva dalla rivista di satira e fumetti ‘MAD’, nata negli anni ’50. Veniva usato in riferimento a qualsiasi tipo di oscuro marchingegno molto complicato e che non avesse uno scopo ben preciso.

“Molti vorrebbero trovare una soluzione magica ai propri problemi, ma si rifiutano di credere nella magia”.

Dopo l’esordio con l’EP ‘The Truth Is Overrated’, il quartetto romano è lieto di presentare il primo lavoro discografico sulla lunga distanza, un continuo dondolare tra tra magia e verità, fiati anticonvenzionali e ritmi rocamboleschi. ‘No Magic No Bullet’ è uscito l’8 Maggio su per Goodfellas / Fleisch anticipato dal videoclip di ‘Money Comes Money Goes’, già video della settimana su Rockit.it.

Registrato in analogico su nastro al Sud Est Studio [Guagnano, LE], mixato al Gas Vintage Studio [Roma] da Daniele Gennaretti (Bud Spender Blues Explosion, Vadoinmessico, Honeybird & the birdies, Luca D’Aversa) e masterizzato al Reference Studio [Roma] da Fabrizio De Carolis. La co-produzione artistica è stata affidata a Sante Rutigliano (Thee Elephant e Oh Petroleum).

Nel disco spunta il reggae, ma con approccio gitano e folk fino ai confini del punk. Un viaggio goliardico e piratesco fuori dalle traiettorie della musica mainstream, all’arrembaggio degli stereotipi musicali e in continua ricerca dell’isola dell’originalità.

Gli arrangiamenti ruvidi e impulsivi allo stesso tempo tendono alla ricercatezza; volendo scomodare gli dei dell’Olimpo immaginate Tom Waits festeggiare tre giorni di fila in compagnia di Lee “Scratch” Perry e Joe Strummer al matrimonio di Emir Kusturica.

I Veeblefetzer navigano in questa fantasticheria ritagliandosi un singolare spazio nel mare della musica indipendente.

No Magic No Bullet è un disco che espone un mondo sonoro difficilmente collocabile in precise etichette ma che è riconoscibile nelle sue caratteristiche, dagli strumenti a fiato al tam tam ritmico della giungla metropolitana, a tratti festoso come un carnevale a tratti immaginifico come un racconto di viaggio. Buona parte dei testi sono nati viaggiando, versi che parlano di tumulti e stortezze della vita, storie di orizzonti e paesaggi, di ricordi e cambiamenti, di ambizioni e delusioni.

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