Tasse: Renzi annuncia tagli per 50 miliardi

Tassa sulla prima casa: A partire dal 2016, come promesso da Matteo Renzi, Imu a Tasi sulla prima casa dovrebbero essere cancellate. L’Imu l’aveva introdotta il governo Monti nel 2012, quindi sulla prima casa era stata tolta per il 2014 dal governo Letta, tranne che per gli immobili di lusso, introducendo però la Tasi, la tassa sui servizi indivisibili dei Comuni, collegata alla prima casa. Ora tutto dovrà essere tolto, ma allo stesso tempo occorrerà trovare i 3,8 miliardi di euro di gettito alternativo alla Tasi sulla prima casa. Risorse preziose per i Comuni già in forte crisi finanziaria.

Imu agricola e sugli imbullonati: la contestata Imu agricola dovrebbe essere cancellata per i terreni agricoli, fabbricati rurali residenziali e fabbricati strumentali. L’Imu sui cosiddetti “imbullonati” è quella che gli imprenditori pagano sui macchinari fissati a terra con i bulloni, pagando così due volte la stessa imposta: prima sul capannone e poi sui macchinari imbullonati. Su questi ultimi verrà tolta. Il pagamento della doppia imposta è dipeso da una interpretazione distorta delle norme catastali introdotte dalla legge di stabilità 2015, in base alla quale l’Agenzia delle Entrate ha ritenuto soggetti a Imu anche i i macchinari e gli impianti fissi di una certa consistenza. Dall’anno prossimo questa duplicazione dell’imposta sarà cancellata. Nel complesso si tratta del taglio di circa 1 miliardo.

Ires: l’imposta sul reddito delle società, che ora ha un’aliquota del 27,5%, dovrebbe essere ridotta, nelle intenzioni del premier, a partire dal 2017. In questo caso il taglio dovrebbe essere di circa 4 miliardi di euro.

Iperf: l’altro consistente taglio, a partire dal 2018, dovrebbe riguardare il taglio delle imposte sui redfiti delle persone fisiche (Irpef). Renzi ha promesso di rimodulare gli scaglioni, anche se ancora non si sa come.

Bonus pensioni minime: infine, il premier ha promesso un intervento sulle pensioni minime, estendendo il bonus Irpef mensile da 80 euro, di cui hanno beneficiato finora i lavoratori dipendenti, anche ai pensionati sotto ad una certa soglia di reddito. Questo provvedimento potrebbe portare il costo complessivo del bonus Irpef, lavoratori e pensionati insieme, a circa 10 miliardi di euro.

Tutte queste promesse di sgravi fiscali dovranno però rispettare i rigidi vincoli di bilancio europei, tenendo conto che l’Italia ha un debito pubblico molto elevato, che il nostro Paese si è impegnato a ridurre ma che finora è solo aumentato. Il compito del governo, pertanto, è molto difficile. Il premier Matteo Renzi è però fiducioso che facendo le riforme si possano ridurre le tasse e ha promesso allo stesso tempo il rispetto delle regole di bilancio dell’Unione europea. “Se continueremo a tenere in pista il cantiere delle riforme, come credo, nel 2016 faremo una sforbiciata delle tasse che proseguirà nel 2017-18 in maniera puntuale. Per 5 anni avremo un impegno di riduzione delle tasse che non ha paragoni nella storia repubblicana di questo Paese. Una rivoluzione copernicana, senza aumentare il debito”. ha dichiarato Renzi.

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