Grecia, ultimatum dall’Europa: accordo o fuori dall’euro

Ultima possibilità per la Grecia di evitare di uscire dall’Euro.

Bandiere europea e greca, davanti al Partenone (ARIS MESSINIS/AFP/Getty Images)
Bandiere europea e greca, davanti al Partenone (ARIS MESSINIS/AFP/Getty Images)

L’Unione europea ha dato al governo della Grecia un ultimatum di 5 giorni per presentare delle proposte concrete ed evitare così l’uscita dall’euro. Oggi intanto il premier greco Alexis Tsipras parlerà davanti al Parlamento europeo. Le ultime notizie da CheDonna.it.

Ultimatum alla Grecia

I Paesi dell’Unione europea si stanno preparando all’eventualità che la Grecia esca dall’euro se entro domenica prossima, quando si terrà un nuovo vertice europeo, non arriveranno proposte da Atene e non sarà giunto un accordo. Lo ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, al termine del vertice straordinario dei capi di stato e di governo dell’Eurozona che si è tenuto ieri a Bruxelles. Sia in questa occasione che nella precedente riunione dell’Eurogruppo che si è tenuta sempre ieri in giornata, il governo Tsipras non ha proposto alcun piano, mentre ha chiesto un nuovo prestito ponte di emergenza di 7 miliardi di euro. Un comportamento che ha fatto irritare non poco i colleghi europei.

Oggi, il premier greco parlerà al Parlamento europeo e forse è proprio davanti a questa assemblea, di rappresentanti europei eletti dai cittadini, che Tsipras vuole illustrare le proposte del suo governo.

Intanto, la Germania di Angela Merkel rimane saldamente ferma sulle sue posizioni e non accenna ad aprire a nuove concessioni. Con la vittoria del ‘no’ alle proposte della Ue al referendum greco di domenica scorsa, si è chiuso lo spazio per una nuova trattativa, ha ribadito anche ieri Steffen Seibert, portavoce di Merkel. “Dopo il referendum di domenica la posizione del primo ministro greco Alexis Tsipras forse si è rafforzata ma la libertà di manovra degli altri 18 Stati membri si è ridotta”, ha dichiarato ieri la cancelliera tedesca.

Alla richiesta di un prestito ponte di emergenza da parte di Atene, Merkel ha risposto che occorre prima una “prospettiva a lungo termine, e quando questa sarà definita allora potremo parlare del breve periodo”, quindi “prima viene la proposta per il lungo periodo e dopo la disponibilità a parlare di un meccanismo a breve termine, che deve essere legato a impegni“. Per questo motivo per domenica prossima è stato convocato a Bruxelles un nuovo vertice dei capi di Stato e di governo di tutti i 28 Paesi dell’Unione europea. Entro questa data Atene dovrà presentare un piano di proposte credibile e concreto. Nel frattempo, in attesa di una soluzione, il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi “ha assicurato che farà il necessario per tenere le banche” greche “a galla sino a domenica”, ha riferito Angela Merkel.

Eventuale uscita dall’euro

A seguito del nulla di fatto ai vertici di ieri, il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Jucnker ha dichiarato: “Non escludo alcuna ipotesi“: “abbiamo preparato uno scenario di ‘Grexit’ alla Commissione Ue, così come uno di aiuti umanitari, ma quello che preferisco è uno scenario per mantenere la Grecia nell’eurozona“, ha ribadito Juncker.

Sulla stessa linea il presidente francese François Hollande che ha detto: “Se entro domenica non ci sarà un accordo sul nuovo programma di aiuti alla Grecia si andrà verso la Grexit con un programma di accompagnamento” e aiuti umanitari. “Non c’è una terza opzione“, ha concluso Hollande.

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha sottolineato che è necessario “impiegare queste ore per arrivare a chiudere un accordo entro domenica“. Renzi ha poi osservato che rispetto agli incontri precedenti tra Ue e governo greco, non ci sono le condizioni per parlare “in modo strategico del debito”, ovvero di trattare su una ristrutturazione, come vorrebbe Atene ma a cui la Germania si oppone strenuamente. Il “clima non mi pare sia migliorato dopo il referendum – ha aggiunto -. Tsipras ha tutto interesse a fare una proposta di buon senso“. Alcuni colleghi “sono stati più rigidi della volta scorsa”, ha precisato Renzi. “La palla ora è nel campo del governo greco, che domenica dovrà presentare le sue proposte: se saranno ritenute accettabili, si troverà l’intesa, come credo e spero”, ha concluso Renzi lasciando l’Eurosummit.

Intanto, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha definito la tabella di marcia dei prossimi cruciali appuntamenti: “Abbiamo solo cinque giorni di tempo per un accordo”, quindi il governo greco dovrà presentare la sua proposta entro giovedì (domani) e domenica prossima i 28 Paesi della Ue la discuteranno al vertice di Bruxelles. “Non ho mai parlato di scadenze – ha precisato – ma oggi dico che abbiamo solo cinque giorni per trovare l’accordo finale, tutti hanno responsabilità di trovare una soluzione”. Se questo non avverrà la conseguenza sarà “il fallimento della Grecia e delle sue banche“, ha ricordato Tusk. Il presidente della Commissione Ue Juncker ha detto di aspettarsi sul suo tavolo un piano di proposte da Atene entro venerdì mattina.

Da parte del governo greco viene ostentato ottimismo. Il neo ministro delle Finanze Euclide Tsakalotos, succeduto al dimissionario Varoufakis, ha affermato: “C’è la volontà politica di darci un’altra possibilità“. Dello stesso tenore il premier Alexis Tsipras, che lasciando l’Eurosummit di ieri ha dichiarato: “Le discussioni si sono svolte in un clima positivo, il processo sarà rapido, inizia nelle prossime ore al fine di raggiungere un accordo entro la fine della settimana“.

Intanto, però, gli Stati Uniti fremono perché l’Unione europea si decida a risolvere una volta per tutte le crisi greca. Il timore è infatti che la Grecia si rivolga per gli aiuti finanziari alla Russia di Putin, che ha già mostrato la sua disponibilità e che potrebbe concedere subito al Paese già 2 miliardi di euro. La Grecia è un Paese che appartiene alla Nato e che occupa una posizione strategica nel Mediterraneo e verso i Balcani. Una sua uscita dall’euro e un suo ingresso nell’orbita della Russia è un’ipotesi che gli americani vogliono assolutamente evitare. Per queste ragioni ieri il presidente Barack Obama ha telefonato ad Angela Merkel chiedendo, forse intimando, che la Grecia rimanga nell’Eurozona. Obama ha anche chiamato Tsipras, esprimendo con forza la speranza degli Usa in un successo dei negoziati sulla Grecia. Lo hanno riferito i media greci.

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