Terrorismo: smantellata una cellula che progettava attentati in Italia

Si chiama Maria Giulia Sergio, ha 27 anni, è di origine napoletana e nel 2009 si è convertita all’Islam. Insieme al marito è partita per la Siria, per combattere a fianco dei miliziani dello Stato Islamico. Le indagini nei suoi confronti erano state avviate lo scorso ottobre e di lei i media avevano già parlato. La Digos è riuscita a ricostruire il percorso seguito da Maria Giulia e dal marito per raggiungere la Siria- Attraverso accertamenti tecnici è stato possibile ricostruire l’organizzazione e lo smistamento dei foreign fighters, i combattenti stranieri, che partono da ogni parte d’Europa e del mondo per raggiungere l’Isis.

Nel blitz della Digos, coordinato dal procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli e dal pm Paola Pirotta, sono stati arrestati il padre, la madre e la sorella di Maria Giulia Sergio. Gli arresti sono avvenuti a Inzago, nel milanese, dove la famiglia vive. Al padre e alla madre della ragazza è stato contestato l’articolo 270 quater del codice penale che punisce chi organizza la partenza di combattenti con finalità terroristiche, come previsto dal decreto legge antiterrorismo approvato in via definitiva lo scorso aprile. Tra le accuse contestate agli altri arrestati c’è l’articolo 270/bis, ossia il reato di terrorismo internazionale, introdotto dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 negli Stati Uniti.

A Grosseto sono stati arrestati invece i componenti della famiglia albanese del marito di Maria Giulia Sergio, tra cui la suocera della ragazza, Arta Kacabuni, e lo zio del marito, Baki Coku, quest’ultimo mentre era si trovava temporaneamente in Albania, ma residente in provincia di Grosseto.

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