Ue: Italia consenta la produzione di formaggio con latte in polvere

Diffida all’Italia da parte della Commissione europea sulla produzione di formaggio.

Parmigiano Reggiano (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
Parmigiano Reggiano (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Le leggi italiane sulla produzione di formaggio sono troppo severe secondo la Ue. La notizia da CheDonna.it.

Formaggio anche con latte in polvere

La Commissione europea bacchetta l’Italia per le sue leggi troppo severe sulla produzione di formaggio. Una vicenda che sta suscitando molte polemiche. Tutto è nato da un tweet lanciato il 28 giugno dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina in cui si legge: “Su formaggi e latte in polvere no a diktat EU. Noi continuiamo a difendere la qualità italiana”. Dove per diktat il Ministro si riferisce alla messa in mora dell’Italia da parte della Ue, ovvero il primo atto della procedura di infrazione con cui la Commissione europea avverte un Paese membro che sta violando i Trattati o altre norme europee e gli dà due mesi di tempo per rispondere alle contestazioni. In questo caso, l’Italia violerebbe il principio della “libera circolazione delle merci” all’interno dell’Unione europea a causa di una legge, risalente al 1974, che vieta l’utilizzo di latte in polvere per la produzione di formaggi. Una legge che, secondo quanto riportano alcuni giornali, era stata già denunciata dalla Commissione Europea nel novembre del 2013, quando furono chieste all’Italia informazioni in merito.

La legge italiana (n.138 del 1974), vietando l’uso di surrogati nella produzione di formaggi e altri latticini, come lo yogurt, sarebbe un ostacolo alla “libera circolazione delle merci” perché negli altri Paesi dell’Unione europea i latticini preparati con i surrogati del latte sono di uso comune. L’Italia dunque è chiamata ad adeguarsi, se non lo farà andrà incontro a sanzioni. Anche se non subito. Intanto, il 24 luglio esponenti del governo italiano incontreranno alcuni funzionari della Commissione per discutere della questione.

Qualora l’Italia non dovesse adeguarsi alle direttive della Commissione europea, la procedura d’infrazione proseguirà davanti alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee, che pronuncerà la decisione finale. Solo se il nostro Paese non dovesse rispettare l’eventuale sentenza sarà condannato a pagare una multa.

Va comunque precisato che la Commissione Ue vuole imporre all’Italia di consentire la produzione di formaggio anche con il latte in polvere e non imporre di produrre formaggio senza latte, come scritto con toni allarmanti da qualche giornale. In ogni caso, come ha anche precisato il Ministro Martina, la nuova normativa non riguarderebbe i formaggi a Denominazione di Origine Protetta (DOP), i più pregiati e tipici del mercato italiano, che resterebbero salvaguardati.

La questione fa comunque discutere e le prime dichiarazioni di critica provengono dalla Coldiretti. “Siamo di fronte all’ultimo diktat di un’Europa che tentenna su emergenze storiche come l’emigrazione, ma che è pronta ad assecondare le lobby che vogliono costringerci ad abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari difesi da generazioni di produttori”, ha accusato il presidente dell’associazione, Roberto Moncalvo. Occorre “salvaguardare le aspettative dei consumatori per quanto concerne l’autenticità e la qualità delle materie prime adoperate”, ha avvertito il presidente di Coldiretti.

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