Samantha Cristoforetti: il corpo umano dopo 200 giorni nello spazio

Samantha Cristoforetti è tornata sulla Terra.

Samantha Cristoforetti (Foto ESA/NASA)
Samantha Cristoforetti (Foto ESA/NASA)

L’astronauta italiana dei record Samantha Cristoforetti è atterrata ieri in Kazakhstan dopo circa 200 giorni nello spazio. Come reagisce il corpo umano dopo un periodo così lungo in assenza di gravità? Ve lo spiega CheDonna.it.

Il corpo umano dopo 200 giorni nello spazio

E’ stato un lungo soggiorno a bordo della Stazione Spaziale Internazionale quello dell’astronauta italiana e dell’Esa (Agenzia spaziale europea) Samantha Cristoforetti. Poco meno di 200 giorni, un periodo che è stato prolungato dopo che il cargo russo Progress, che portava rifornimenti alla Stazione, ha fallito l’aggancio con la ISS e si è perso nello spazio. La missione di Samantha, iniziata il 24 novembre del 2014, si sarebbe dovuta concludere il 14 maggio scorso, ma l’incidente alla navetta Progress ha stravolto il programma e così è stato rinviato il rientro sulla Terra. Per la gioia di Samantha Cristoforetti, molto contenta di restare ancora a bordo. Il lungo periodo in assenza di gravità ha però delle inevitabili conseguenze sul corpo umano. Ieri, all’atterraggio in Kazakhstan, l’astronauta italiana è apparsa sorridente come sempre, ma allo stesso tempo visibilmente provata, come i suoi colleghi di missione, il comandante russo Anton Shkaplerov e l’astronauta americano Terry Virts. Appena estratti dalla capsula della Soyuz che li ha riportati sulla Terra, i tre astronauti sono stati adagiati su delle sedie-sdraio, per permettere loro di riprendersi dal brusco ritorno alla forza di gravità. Nei prossimi giorni saranno sottoposti a test medici e a esercizi di riabilitazione per il recupero fisico, che si attende piuttosto lungo.

Cosa succede al corpo umano dopo mesi trascorsi nello spazio in assenza di gravità? Ce lo spiega una breve guida in 10 punti, pubblicata dal magazine Vanity Fair.

1. Problemi alla vista

Samantha Cristoforetti dentro la Soyuz (IVAN SEKRETAREV/AFP/Getty Images)
Samantha Cristoforetti dentro la Soyuz (IVAN SEKRETAREV/AFP/Getty Images)

Un lungo periodo in orbita in assenza di gravità causa lo schiacciamento dei bulbi oculari. Questo può provocare un difetto simile alla presbiopia, il nervo ottico si gonfia e possono comparire alcune macchie nel campo visivo.

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