Allarme “rapporti lampo” per 2 italiani su 10: non solo ansia e stress

I risultati di uno studio condotto da Paolo Verze, ricercatore dell’università Federico II di Napoli, sono stati presentati in anticipo in occasione del congresso Eau 2915 della Società europea di urologia (Eau), in corso a Madrid.
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Dai dati emerge che 5 milioni di italiani hanno disturbi legati ai “rapporti lampo”. Un problema, quello dell’eiaculazione precoce, che affligge il 17% degli uomini nel bel paese mentre circa il 13% soffre di disfunzione erettile, pari a 3 milioni.

Contemporaneamente nel corso del congresso, è stata presentata anche un’altra ricerca, condotta da una squadra di ricercatori dell’università di Palermo, coordinata dall’urologo Carlo Pavone. Lo studio ha considerato 150 uomini con un’età media di 50 anni, per circa 20 settimane: nel 60% dei casi risultava che soffrivano di eiaculazione veloce primaria, una patologia cronica che può essere presente fin dall’adolescenza.

Su un campione di 60 uomini è stato somministrato un farmaco per l’eiaculazione precoce, su altri 60 uomini il farmaco è stato affiancato da una psicoterapia e infine un campione di 30 uomini è stato trattato solo con l’approccio psicoterapeutico.
Nel primo gruppo la durata del rapporto è passata da 79 secondi a 203. I risultati migliori però sono stati ottenuti dalle altre due terapie: ovvero nel caso della psicoterapia la performance è aumentata da 75 a 323 secondi e con la combinazione di farmaci e psicoterapia da 74,3 a 600.

Ovvero, secondo i ricercatori, il problema non dipende solo da condizioni psicologiche come l’ansia e lo stress.

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