Arthur: il randagio adottato da un atleta svedese durante un campionato mondiale in Ecuador

Una buona notizia per gli amanti dei nostri amici a 4 zampe: il cane randagio Arthur, adottato da un atleta svedese, durante dei campionati in Ecuador, ha finalmente riabbracciato la sua nuova famiglia, dopo quattro mesi di quarantena.

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La notizia è stata pubblicata venerdì scorso sulla pagina facebook del team svedese Team Peak Performance. Una storia commuovente a lieto fine accaduta in Ecuador dove, durante il campionamento del mondo di resistenza nella giungla amazzonica, la squadra di atleti svedesi hanno incontrato un cane randagio al quale avevano dato il nome di Arthur. Il cane ha immediatamente condiviso ogni momento con la squadra, seguendola in tutte le tappe percorrendo ben 700 chilometri al fianco degli atleti: dal trekking alle escursioni, dalla mountain bike al kayak.

Durante la gara però non sono mancati episodi tragici, come quando la squadra per non mettere in pericolo l’animale, durante la prova di Kayak, lo lasciò sull’argine del fiume. Ma il cane si tuffò per seguire i suoi nuovi amici e rischiò di affogare. A tal punto, uno degli atleti, in barba alla gara, si è gettato dal kayak per salvare il cane.

Ogni momento condiviso con il piccolo amico a 4 zampe è stato documentato giornalmente sul profilo facebook della squadra: Arthur era là, al loro fianco, in mezzo alla giungla, dormiva con gli atleti e condivideva con loro la fatica, perché in loro aveva trovato un’anima gentile che fin dal primo giorno di gara, gli aveva dato qualche polpetta svedese. Da quel momento, il colpo di fulmine tra Arthur e gli atleti: “Abbiamo cominciato con quattro membri del team e abbiamo finito con cinque. Sono venuto in Ecuador per vincere il Campionato del Mondo. Invece, ho un nuovo amico”, ha scritto Mikael Lindnord, uno dei membri del Peak Performance Adventure Racing Team.

Lindnord da quel momento sapeva che non avrebbero mai potuto lasciare Arthur e ha avviato tutte le pratiche per adottarlo e per il rimpatrio in Svezia, ma non era del tutto scontato: “Ho quasi pianto davanti al mio computer, quando è arrivata la decisione”, ha poi commentato Lindnord, quando ha avuto il via libera dalle autorità per rimpatriare il cane.

Dopo 4 mesi di quarantena, Arthur ha finalmente riabbracciato, lo scorso 21 marzo il suo nuovo amico: “Finally freedom! Early this morning Arthur reunited with his family”, ha scritto il team, annunciando l’abbraccio tra l’atleta e Arthur.

Lindnord ha poi commentato che “Arthur è stato portato fuori dalla foresta per quattro mesi e che pertanto era molto desideroso di correre”. Adesso, il cane è stato portato nella sua nuova casa, situata nei pressi di una foresta ad Örnsköldsv dove potrà riprendere gli allenamenti con Mikeal!

Guarda la straordinaria galleria fotografica sul profilo facebook del team svedese clicca qui

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