Caso Ruby, Berlusconi assolto. Avvenire: “Sentenza non cancella rilievo morale”

All’indomani della sentenza della Cassazione che ha assolto definitivamente l’ex premier che fu condannato in primo grado per concussione e prostituzione minorile e successivamente prosciolto in secondo grado nell’ambito del processo Ruby, si susseguono i commenti dei politici e le riflessioni su caso: dall’esultazione dei parlamentari di Forza Italia alla dichiarazione di Marco Pannella che rievoca il caso Tortora, sottolineando che gli antiberlusconiani hanno perso.

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Insomma, una vicenda che però fa ancora discutere tanto che il giornale cattolico Avvenire tiene a sottolineare che “c’è molto da riflettere su come è stato imbastito il processo e sulle sue conseguenze”, aggiungendo che “l’esito penale favorevole a Berlusconi non cancella il rilievo istituzionale e morale del caso”.

Il direttore del quotidiano, Marco Tarquinio, evidenzia che “anche solo per il fatto che un simile processo sia stato possibile, è evidente che un’assoluzione con le motivazioni finora conosciute non coincide con un diploma di benemerenza politica e di approvazione morale”.  Oltre a ciò sottolinea il direttore ci sono “pensieri conditi da risate”, affermando però che “in realtà ci sia poco da ridere”.

Per Avvenire “Quest’assoluzione dell’ex-Cavaliere fa riflettere sulle modalità con cui è stato imbastito un processo accompagnato da grandi clamori (anche internazionali) e che ha avuto conseguenze serissime. L’ho pensato e scritto all’indomani della sentenza d’appello, continuo a pensarlo e torno a scriverlo oggi dopo la parola finale detta dai giudici di Piazza Cavour”. Il direttore della testata richiama il “dovere sancito dall’articolo 54 della Costituzione repubblicana di adempiere con disciplina e onore ad ogni pubblico ufficio e tanto più al massimo ruolo di governo”.

Il tema dei festini dell’ex premier presso le sue residenze resta comunque attuale, con l’inchiesta in corso per il caso Ruby Ter che vede indagato l’ex premier per corruzione in atti giudiziari per cui avrebbe pagato le ragazze testimone che presero parte alle cene nelle sue residenze per dichiarare il falso sui festini.

Il caso che ha visto coinvolto l’ex cavaliere era esploso anche sulle testate estere e scoppio la moda del cosiddetto “bunga bunga” ovvero una danza un po’ a luci rosse che sarebbe stata effettuata dopo le cena a casa dell’ex premier. Ma i tempi del Bunga bunga sembra lontani, anche se in realtà sono passati solo quattro anni, da quando si parlava ogni giorno del nuovo sistema “italian wave” di cui era protagonista Berlusconi: ovvero l’immagine di una donna oggetto, usata come “bambola” alle cene di ricchi personaggi. Una cultura fondata sull’arrivismo senza merito, senza parlare dell’assenza del rigore morale del premier.
Ma Berlusconi non demorde e continua come suo solito a scherzare e fare battute: Ai giovani fedelissimi di Forza Italia, che si era radunati davanti al cancello di Palazzo Grazioli a Roma, non a caso ha detto “Io non so cosa bisogna fare per farvi imbucare tutti al bunga bunga. Anche se vi deluderebbe molto: è una normalissima”.

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