Sito archeologico dell’antica Ninive a Mosul distrutto dai miliziani dell’IS

In un video diffuso dall’emittente araba Al Jazeera, dei jihadisti dell’Isis si accaniscono sui reperti archeologici conservati nel Museo alla periferia di Mosul distruggendoli a colpi di mazza.

Guardando queste immagini non possono non tornare alla mente le devastazioni operate dai talebani sulle imponenti statue del Buddha di Bamiyan in Afghanistan del 2001.

museo

E’ andato perduto un immenso patrimonio dell’antica Mesopotamia

“Oh musulmani, questi artefatti dietro di me erano idoli e dei venerati da popoli che vissero qui prima di Allah. E il nostro profeta ordinò che venissero distrutti”. Queste le parole che riecheggiano nel filmato in cui è ripreso lo scempio compiuto nel Museo di Mosul, la seconda città più grande dell’Iraq, e che ha provocato la perdita di centinaia di reperti dell’antica Mesopotamia risalenti all’epoca dell’antica Ninive. Filmato che è stato postato su Twitter dal fronte dell’IS e che la tv araba Al Jazeera ha reso pubblico nella giornata di ieri.

Stephane Dujarric, portavoce del Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, parlando del folle gesto ha dichiarato che l’Isis “Compie un atto criminale: non solo deruba una società del suo futuro, ma ne vuole cancellare anche il passato, e così facendo ne annulla il carattere, la cultura, l’educazione”. La rovina del Museo di Mosul arriva quattro giorni dopo il bombardamento della biblioteca della medesima città, sempre per mano dei miliziani dell’IS, nella quale erano conservati libri rarissimi e preziosi manoscritti. La città di Mosul è di fatto divenuta la capitale del Califfato e condurvi una vita normale è diventato praticamente impossibile: scuole e mercati chiusi, esecuzioni sommarie nelle strade per chi non si converte alla visione estremista dei jihadisti. Un vero incubo.

 

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