Cina, la Killer delle amanti: la storia della detective che aiuta le mogli tradite

Una vera e propria vendicatrice delle mogli tradite che appare come la protagonista di un film thriller.

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Si tratta di Zhang Yufen, una donna cinese di 57 anni, che dopo essere stata tradita dal marito, dopo 16 anni di matrimonio con il conto in banca svuotato, ha deciso nel 1997 di aiutare le altre donne che, come lei, hanno subito questo tipo di abbandono e vergogna.

La Yufen ha creato una sorta di “Alleanza contro le amanti” con la quale dal 2003 fornisce assistenza nelle ricerche delle prove e consulenza alle moglie abbandonate, chiedendo unicamente il rimborso spese, in quanto la professione del detective è vietata in Cina.

La 57enne si è conquistata il soprannome di “ernai shashou”, ovvero “killer delle amanti“.  Grazie all’alleanza, la Yufen ha creato una vera e propria scorribanda di donne che pedinano i mariti sospetti, scatta fotografie compromettenti e registra conversazioni, aiutando le mogli a difendersi anche nell’ambito di un processo. In un caso, è stato addirittura scoperto che un alto funzionario delle ferrovie aveva 17 amanti, una per ognuna delle stazioni in cui lavorava.

Fenomeno seconde mogli in Cina

Secondo i dati, con la corsa all’arricchimento in Cina, la corruzione dei funzionari ha alimentato il fenomeno delle “seconde mogli“, per cui ogni uomo di potere avrebbe almeno un’amante alla quale regalerebbe doni molti costosi. Una ricerca condotta nel 2012 dalla Renmin university ha evidenziato che il 95% dei funzionari sotto inchiesta per corruzione aveva allora almeno un’amante. Zang ha racconto che quando chiese spiegazioni, suo marito si giustificò sostenendo che tutti i colleghi del suo ufficio avevano un’amante: “Avrei perso la faccia se non ne avessi avuto una”, aveva poi aggiunto l’uomo.

Divorzio in Cina

Inoltre in Cina, le mogli tradite si trovano in una condizione d’inferiorità e il divorzio viene considerato una vergogna per le donne. Tanto che in tribunale, spesso i giudici tendono a favorire i mariti: “Non c’è nessuna protezione per le mogli. Nella maggior parte dei casi le donne vengono lasciate senza soldi, senza casa e senza garanzie“, ha spiegato la Zang.

“Nel corso degli anni- ha raccontato la detective- migliaia di donne sono venute a chiedere aiuto per trovare le prove del tradimento e costringere in questo modo i mariti a pagare un risarcimento”. Non tutte le donne vogliono andare in tribunale, ha poi sottolineato la Zang, in quanto temono i pettegolezzi e spesso e volentieri durante il processo vengono derise.

Non si tratta di un’attività senza pericoli per la Zhang che molto spesso ha ricevuto delle minacce anche violenti ed è stata arrestata durante delle indagini. In altri casi, i giudici collusi con i mariti l’hanno buttata fuori dall’aula del tribunale.

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