Donne: Italia al 23° posto su 27 paesi Ue per la parità di genere nelle istituzioni

Il Servizio studi della Camera dei deputati ha messo a punto un rapporto sulla partecipazione della donna alla vita politica istituzionale dal quale emergono alcuni dati preoccupanti, anticipati da ilfattoquotidiano.it .

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L’Italia è tra i paesi fanalino di coda dell’Unione Europea, piazzandosi al 23esimo posto sui 27 Stati dell’Ue, 69esimo su 142 a livello mondiale, per quanto riguarda il livello di partecipazione delle donne alla vita istituzionale.

Il rapporto si è basato sull’indice dell’uguaglianza di genere elaborato dall’Istituto europeo per l’uguaglianza che ha considerato sei diversi settori, tra cui lavoro, denaro, conoscenza, tempo, potere e salute al quale è stato attribuito un punteggio in base alla disparità di genere.  In alcuni casi, il belpaese registra dati peggiori, come sul piano del “potere decisionale sia politico che economico”, toccando un indice del 18,6 ben al di sotto della media Ue al 38.

Per superare il gap della quote rose, il rapporto ha sottolineato che “per superare questa situazione e garantire l’accesso delle donne alle assemblee parlamentari, lo strumento più diffuso è l’introduzione delle quote di genere nei sistemi elettorali“.  Un sistema applicato in Belgio e in Spagna dove, sottolinea ilfattoquotidiano, vi è nelle istituzioni una presenza femminile del 36-40%.

Nel Belpaese si vedono alcuni segnali di miglioramento come la quota delle donne parlamentari italiane in Ue, passata dal 15 al 39,7%, nell’attale legislatura europea.
Per quanto riguarda le cariche, nessuna donna è mai stata eletta presidente della Repubblica, presidente del consiglio o del Senato. Solo la Camera dei deputati ha visto tre donne, tra cui Nilde Iotti. Irene Pivetti e l’attuale presidente della Camera Laura Boldrini.
Stesso scenario per le Commissioni parlamentari che ad oggi vanta su 14 commissioni solo una donna a capo della commissione giustizia della Camera e due donne alle Commissioni in Senato, tra cui Affari costituzionali e Igiene e sanità. Sul fronte del governo, la situazione è migliore e raggiunge il tetto del 40% di presenza femminile superando la media Ue del 27%.

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