Fecondazione assistita: il 30% sono donne over 40

In vista di un congresso sulla procreazione assistita, al quale prenderanno parte anche numerosi esperti internazionali, che si svolgerà a Roma tra il 13 e 14 febbraio, organizzato dal centro specializzato in medicina riproduttiva Genera, sono stati diffusi alcuni dati riguardante il settore della fecondazione assistita.

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Con l’innalzamento dell’età media per la prima gravidanza e l’aumento delle mamme over 40, la medicina deve poter dare delle risposte a nuove frontiere e problematiche.
Tanto che, emerge che ogni anno il 30% delle donne che effettuano un ciclo di fecondazione assistita, circa 14.000, sono ultra quarantenni.
Si tratta di una fascia di donne che in realtà non hanno problemi reali o che presentano un rischio famigliare, ma bensì devono affrontare problematiche collegate all’avanzare dell’età riproduttiva della coppia.

Nell’ambito del congresso sarà fatta luce sui nuovi sviluppi dei metodi per trattare l’infertilità
Antonio Capalbo, genetista dell’infertilità ha spiegato che “superati i 40 anni della donna si ha aumentata predisposizione a produrre embrioni con anomalie cromosomiche non legate alla storia familiare, ma che sorgono ex novo e sono legate principalmente all’invecchiamento degli ovociti, ovvero dei gameti della donna”.

L’esame viene effettuato tramite lo Screening Genetico delle aneuploidie Preimpianto o PGS, diverso da quello per individuare le malattie ereditarie (PGD).
Questo esame viene indicato per le donne over 35 anni che hanno avuto ripetuti fallimenti d’impianto dopo diversi cicli di procreazione assistita o coppie che hanno avuto aborti ripetuti.
Secondo gli esperti l’invecchiamento cellulare provoca un aumento del rischio di produrre un embrione con un numero di cromosomi sovra o sottonumerari, con ridotta capacità di impianto o che potrebbero portare a un aborto clinico dopo le prime settimane.
Il trattamento porterebbe dunque ad incrementare il tasso di gravidanza, a minimizzare gli aborti ed evitare le gravidanze gemellari o plurime che spesso conseguono dal trasferimento di più embrioni insieme.

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