Caso Loris Stival. Aggiornamenti del 6 Dicembre

Ad una settimana esatta dall’efferato omicidio del piccolo Loris Stival, nuovi, sconcertanti elementi sono emersi dagli interrogatori, dalle perquisizioni e soprattutto dall’analisi dei numerosi filmati provenienti dalle telecamere di sorveglianza sparse per Santa Croce Camerina e tuttora al vaglio degli inquirenti.

Andiamo ad analizzare gli aggiornamenti del caso.

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 Aggiornamenti sul caso Loris Stival

Si va facendo sempre più complicata la posizione di Veronica Panarello, la mamma del piccolo Loris. A seguito dell’analisi delle riprese delle telecamere prossime alla scuola “Falcone e Borsellino”, dove fin da subito la donna aveva dichiarato di aver accompagnato il figlio sabato 29 Novembre, gli investigatori sono giunti alla conclusione che la Polo nera, di proprietà della signora Panarello, quella mattina non è mai transitata in prossimità dell’istituto. La stessa auto, o per lo meno una che le somiglia molto, è stata invece filmata da un paio di telecamere mentre transitava su una strada che conduce al Vecchio Mulino nei pressi del quale, ricordiamo, è stato rinvenuto il corpo di Loris.

Sempre nella giornata di ieri gli uomini della Polizia hanno ripercorso, insieme alla madre della vittima, l’intero tragitto che questa dichiara di aver compiuto quella mattina. Da questo è nato l’ulteriore dubbio legato al fatto che per raggiungere il castello di Donnafugata, dove la Panarello ha seguito un corso un corso di cucina subito dopo aver accompagnato il bambino, è raggiungibile con un quarto d’ora, venti minuti al massimo dall’abitazione della famiglia Stival, ma che questo non è compatibile con gli orari presi in esame. L’auto della signora ha lasciato il parcheggio di casa intorno alle 9:25 ed è giunta al corso, dove sarebbe dovuta arrivare intorno alle 9:40, alle 9:55, scusandosi per il ritardo e adducendo la motivazione del ritardo a “problemi” avuti.

Sempre legato alla visione dei filmati è inoltre stato possibile verificare che il bambino non è mai giunto a scuola e che anzi è tornato a casa da solo intorno alle 8:32, poco dopo esserne uscito. Alle 8:49 rientra in casa anche la madre che uscirà nuovamente alle 9:25, quindi 36 minuti dopo.

Ultimo punto in analisi è la questione delle fascette da elettricista che la Panarello avrebbe riportato, alcuni giorni prima dell’omicidio, ad una delle maestre, dicendole che erano state portate a casa da Loris per un compito di scienze e che quindi non erano di loro proprietà. Ascoltata dagli inquirenti la maestra ha dichiarato di non aver mai dato nessun compito ai bambini che prevedesse l’uso di tali fascette e che quindi queste non sono mai state richieste. A seguito dell’autopsia sul cadavere, una di queste fascette risulterebbe compatibile con l’oggetto utilizzato per strangolare il piccolo ed anche con i segni trovati sui polsi della vittima.

Rimaniamo in attesa di ulteriori sviluppi, con la consapevolezza che il cerchio si va man mano stringendo e con la speranza che al più presto si possa finalmente fare giustizia per il piccolo Loris.

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