Robin Williams aveva i Parkinson, la rivelazione shock della moglie

Un uomo che lottava da tempo con la depressione ma che si è visto schiacciare dall’ultima beffa del destino. Questo il ritratto di Robin Williams emerso dalle ultime dichiarazioni rilasciate da Susan Schneider, moglie dell’attore morto suicida pochi giorni or sono.

CheDonna.it vi riporta quanto svelato dalla signora Williams per fare luce su cosa abbia portato un uomo di grande talento e successo verso il gesto più estremo di tutti.

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Tra i pettegolezzi che lentamente si stanno propagando intorno alla morte di Robin Williams ecco finalmente giungere una voce ufficiale e attendibile che si spera possa soddisfare la curiosità un po’ morbosa di tutto il Pianeta.

Robin Williams, depressione peggiorata dal Parkinson

“La sobrietà di Robin era intatta e lui era coraggioso mentre lottava contro la depressione, l’ansia e anche i primi sintomi del Parkinson, di cui non era ancora pronto a parlare pubblicamente”. Così, in un comunicato ufficiale, Susan Schneider spiega come nessun problema economico o misterioso sotterfugio si celi dietro la scomparsi a di quello che aveva definito “marito e migliore amico”: solo, anche se non è certo poco, una malattia che purtroppo colpisce molti e che aveva segnato anche il destino di Robin Williams. Il Parkinson.

Un peso troppo grande evidentemente che, gravando sulle spalle di chi già soffriva di depressione, si è fatto all’improvviso insostenibile. “E’ nostra speranza ,- prosegue la Schneider- sulla scia della tragica scomparsa di Robin, che altri trovino la forza di cercare la cura e il sostegno di cui hanno bisogno per affrontare le battaglie che si trovano di fronte in modo che possano avere meno paura”.

Un auspicio positivo e propositivo, e non voci malevole, conclude dunque l’esistenza di chi, stando alle parole della moglie, “ha trascorso la maggior parte della sua vita ad aiutare gli altri sia quando stava sul palco, in tv o al cinema, sia all’estero con le truppe o a confortare un bambino malato. Voleva che ridessimo e che avessimo meno paura. La sua più grande eredità, oltre ai suoi tre figli, è la gioia e la felicità che ha dato agli altri, particolarmente a coloro che combattevano battaglie personali”. Ricordarlo così è certo la via più giusta.

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