5 scuse da usare se non vai in vacanza

C’è la crisi, il tempo continua a far capricci, magari il tuo partner ha deciso di mollarti a fine maggio, fatto sta che volente o nolente sei una delle persone che quest’estate non va in vacanza. E alla fine potrebbe anche andarti bene, se non fosse la continua e invadente domanda di chi ti circonda: ” Cosa farai quest’estate?!”. Una domanda a cui tu vorresti tanto rispondere: “Fatti miei!”, ma che, in mancanza della possibilità di dare rispostacce, ti mette notevolmente in imbarazzo.

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Ecco perché noi di CheDonna.it abbiamo pensato di darti una mano e proporti una top 5 di scuse perfette da utilizzare quando ti chiedono cosa farai e la tua risposta vera sarebbe: “Non faccio nulla!”.

Top 5 delle risposte da dare a chi continua a domandarti: “Cosa farai quest’estate?”

N.B. Ognuna di queste scuse è divisa per occasione e in base al modo in cui vuoi porti con il tuo interlocutore!

Se vuoi sembrare impegnata politicamente (e magari lo sei, ma non sarebbe questo il frangente!)

“No, quest’anno non vado in vacanza. Con tutto quello che sta accadendo al nostro governo e in giro per il mondo, non mi sembra proprio il caso. Quest’estate sarà l’occasione per riflettere e meditare cosa possiamo fare per cambiare qualcosa.”

Se vuoi sembrare superiore agli spostamenti di massa

“No, non vado in vacanza: ovviamente capisco che ad alcuni la confusione può piacere ma, pensaci, tutte le spiagge sono zeppe di gente, i prezzi sono più alti e poi…Roma quando è deserta ha un fascino tutto suo!”

Se vuoi sembrare intellettuale 

“Avevo quasi prenotato ma poi ho scoperto che facevano una rassegna di film muti tibetani e non ho saputo resistere! Quando mi ricapita?!”

Se vuoi far intendere che una vacanza la farai ma non adesso!

“No, guarda, non vado in vacanza quest’estate. Ho trovato un’offerta per un tour on the road degli Stati Uniti da fare quest’inverno, così ho pensato di utilizzare i mesi estivi per organizzarmi”.

Se proprio non hai altre scuse credibili, gioca la carta workaholic (alias “dipendenza dal lavoro”)

“Non vado perché devo lavorare. Sai il mio capo mi ha chiesto di sostituirlo e, visto che c’è stima reciproca, ho deciso di accettare. Sai, con la crisi bisogna sempre tenersi caro sia il lavoro che il capo!”

 

 

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