Cinque cose da sapere per l’orale della maturità

Ci siete: avete superato il tema, la seconda prova, la temutissima terza prova e ora manca solo lui, l’orale, la parte in realtà più temuta dell’esame di maturità. CheDonna.it vuole darvi per l’occasione cinque preziosi consigli per superarlo con la minor difficoltà possibile.

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Trovarsi davanti una schiera di professori pronti a fare chissà quali domande non è certo un momento facile da affrontare, è qui che davvero si giudicherà la vostra maturità e buona parte del risultato finale potrebbe dipendere da come ve la saprete cavati in questo momento. Prendete allora un bel respiro  e preparatevi ad accogliere i cinque consigli salvavita per la prova orale della maturità.

Cinque consigli per affrontare al meglio l’orale della maturità

Avendo già visto insieme le 5 cose da sapere sulla maturità sarete in parte già preparati all’evento: saprete che i professori non sono dei nemici sanguinari pronti a sbranarvi, che la tesina è solo uno spunto per avviare il colloquio e che  non farsi coglier sin fallo è la prima regola per sopravvivere. Vediamo allora qualche cosa di più specifico circa il colloquio:

  1. Anche l’occhio vuole la sua parte: vestirsi in modo semplice ma consono all’evento può sembrare una banalità ma sappiate che al vostro ingresso in aula sarà questa la prima cosa che i professori vedranno e, some sapete, la prima impressione ha sempre il suo peso. Il detto “l’abito non fa il monaco” è dunque decisamente da mettere da parte, ripescate piuttosto il nostro articolo Esame di maturità, come mi vesto?
  2. Parlare lentamente: la tensione del momento spesso può far diventare il discorso confuso. Qualora infatti conosciate la risposta ad un quesito che vi è stato posto le cose da dire saranno tante e si rischia dunque di inciampare sulle parole, affollandole in modo poco chiaro. Ricordate invece di articolare sempre il discorso in modo pacato, calmo e riflessivo, darete così l’impressione di aver assimilato i concetti e non imparato semplicemente a memoria.
  3. Non lo so”: qualora invece il vuoto si palesasse nella vostra mente non scoraggiatevi, provate ad affrontare l’argomento proposto in modo più ampio e solo qualora la domanda si facesse incalzate alzate bandiera bianca con un laconico “non lo so”.
  4. Polemiche: quando vi saranno fatti rivedere i compiti scritti inevitabilmente avrete qualche cosa da ridire ma, piuttosto che contestare a spada tratta, cogliete l’occasione per mettere in luce la vostra reale preparazione, motivando le scelte fatte e magari raffrontando l’argomento oralmente.
  5. Tic nervosi: tutti ne abbiamo uno, chi gira i capelli con le dita, chi ticchetta sul tavolo, chi agita la gamba, purtroppo però sono il più grande sentore di insicurezza. Per quanto allora non possiate certo sopprimerli totalmente tentate di arginarli con qualche escamotage come tenere le mani sul grembo o legare i capelli per non cadere in tentazione.
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