CARO AVVOCATO: abusivo prelievo di corrente elettrica e danni a terzi

elettricitaL’avvocato Sara Testa Marcelli risponde:

Una recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione si è occupata di un caso peculiare che ha visto, purtoppo, coinvolto un giovane, il quale è deceduto per aver poggiato la mano su un tubo ove scorreva la corrente elettrica.

A seguito del decesso gli eredi agivano in giudizio per ottenere il risarcimento del danno ex art. 2051 c.c. (danno da cose in custodia) addebitando la responsabilità ai convenuti per non aver posto in essere misure e cautele idonee ad evitare la dispersione della corrente elettrica.

Il proprietario dell’immobile aveva l0cato a terzi un appartamento privo del “salvavita”. I terzi avevano posto in essere atti tesi ad appropriarsi (mediante allaccio  abusivo) della corrente elettrica fornita dall’ENEL.

Ebbene, i giudici di legittimità hanno addebitato tutta la responsabilità in via esclusiva ai conduttori poichè con il loro comportamento hanno cagionato la dispersione dell’elettricità provocando la dispersione della stessa sino ad attraversare il tubo d’acqua sul quale il giovane si è poi poggiato.

Nessuna reponsabilità può essere addebitata al proprietario dell’immobile poichè, anche se ha locato un appartamento privo di salvavita, non ha potuto esercitare di fatto il controllo materiale sulla cosa. Del pari, non può essere addebitata responsabilità all’ente fornitore del servizio poichè il furto di elettricità è avvenuto a sua insaputa.

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