CINEMA: Intervista a Ricky Memphis, protagonista del film “La mossa del pinguino”

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Descrivi il tuo personaggio…
Salvatore è l’amico di sempre di Bruno, è un bravo ragazzo, lavoratore, onesto e coscienzioso. Da quando la mamma è morta, si prende cura di suo padre malato di Alzheimer e questo lo limita molto nei rapporti con l’altro sesso e in generale non gli concede una vera e propria vita privata. In tutto questo c’è Bruno che da tutta la vita lo coinvolge in avventure folli, quasi sempre senza speranza. Lui si lascia coinvolgere facilmente oltre che per l’affetto che ha nei confronti dell’amico anche per il semplice fatto che nei momenti di “libertà” dal difficile compito di figlio-badante, non ha né la forza né la voglia di discutere con l’irrefrenabile Bruno.

Raccontaci una cosa divertente accaduta sul set durante le riprese…
Non ricordo mai una cosa sola, il classico aneddoto da set, soprattutto quando me lo chiedono, ma su questo film ne sono successe veramente troppe per sceglierne una come la più divertente. Forse le riprese sul ghiaccio con tutte le cadute vere che Claudio poi ha montato sono state le più divertenti. C’erano però i fuori set ma quelli sono “privati” e molto più divertenti…

Com’ è stato Claudio Amendola come regista?
Claudio è stato uno straordinario regista, sicuro, preparato, veloce ma non superficiale, attento ai dettagli ma non ossessivo. É stato un grande condottiero democratico ma non permissivista e un grande uomo squadra con noi attori ma soprattutto con la troupe.

Prima di girare “La mossa del pinguino”, sapevi cosa era il curling?
Prima di girare il “pinguino” conoscevo molto superficialmente il curling e non avrei mai creduto di scoprire uno sport vero, molto faticoso, difficilissimo da praticare fisicamente, tecnicamente e soprattutto tatticamente. Ed è stata una vera scoperta!

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